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Martedì l’assemblea dei lavoratori ex Bertone: si decide sul referendum

Redazione Quotidiano Piemontese

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Le Rsu (i rappresentanti sindacali di stabilimento) delle Officine automobilistiche Grugliasco (ex Bertone) si sono riunite oggi alle 14 – in seguito agli esiti dell’incontro di ieri tra azienda e sindacati – e hanno deciso di convocare per martedì l’assemblea dei lavoratori. Si discuterà, ovviamente, la situazione attuale: ovvero la proposta (non formalizzata da un accordo, al momento) di passare al contratto di Pomigliano e Mirafiori, condizione base per l’investimento annunciato di 500 milioni e la messa in produzone di un modello Maserati. In sostanza, probabilmente, si dovrà decidere se procedere con un referendum tra i lavoratori.

Le Rsu hanno anche deciso di chiedere un incontro all’assessore regionale al Lavoro, Claudia Porchietto, e al direttore regionale dell’Inps, per chiedere interventi finalizzati a sbloccare l’autorizzazione al secondo anno di cassa integrazione straordinaria per i circa 1100 addetti della ex carrozzeria. In caso di mancato sblocco, secondo quanto annunciato ieri dall’azienda, Fiat non anticiperò più un centesimo (quindi i lavoratori resteranno senza cassa integrazione) ritenendo troppo gravoso l’impegno finanziario: parliamo di circa 5 milioni, a fronte di un attivo netto per il 2010 di circa 600 milioni di euro. Una mossa che si commenta da sola.

“Una verifica fatta al ministero del Lavoro ci dice la cassa straordinaria per la ex Bertone è già stata autorizzata, anzi che il provvedimento è alla firma – hanno spiegato i dirigenti della Fiom, Giorgio Airaudo e Federico Bellono – Di solito quanto un provvedimento è alla firma, significa che l’ok definitivo arriverà tra due o tre giorni. Non pensiamo che la Fiat non possa fidarsi del ministero, per questo auspichiamo che la questione della cassa integrazione non venga usata in modo strumentale”.

A inizio settimana, poi, l’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, incontrerà si segretari generali di Cisl e Uil, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, che – per rasserenare gli animi – hanno chiesto di incontrarlo. Dicono “per trovare una soluzione alla vicenda della ex Bertone”. Anche se, loro, il sì incondizionato – come di consueto con Fiat – l’hanno già detto. Non è che, per caso, staranno tentando di fare politica, o comunque speculazione mediatico-sindacale, esattamente quello di cui accusano (a volte giustamente) la Fiom ogni giorno?

 

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