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Ambiente

La festa del Bike Pride rimandata al 10 luglio. Stessa ora, stesso percorso. Fotogallery

Davide Mazzocco

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Ieri, nonostante il tam tam su Internet, al Parco del Valentino si sono radunati una cinquantina di ciclisti. Pochi rispetto ai 3000 attesi al via per la seconda edizione del Bike Pride. Il maltempo che ha bersagliato per l’intera settimana Torino ha costretto gli organizzatori Fabio Zanchetta e Tullia Mongini a rimandare la manifestazione al 10 luglio. Ma i più coraggiosi, quelli che la bici la usano dodici mesi l’anno, anche sotto pioggia e neve, il loro Bike Pride l’hanno fatto lo stesso. Alcuni di loro con maschera e boccaglio, vista la quantità d’acqua piovuta dal cielo, altri con bici con carrelli posteriori o anteriori da maslè. La bici più ammirata? Senza dubbio quella in bambù di Valentino Garolla. Il giovane torinese l’ha assemblata in un mese unendo il legno al top della componentistica (vedi foto 14). Peso? Dieci chili, poco più di un telaio iperleggero in carbonio. Ma al via c’erano anche monocicli e telai verticali. Nella fotogallery potete vedere alcuni degli stravaganti modelli che sono sfilati in quella che è stata, di fatto, l’anteprima del Bike Pride. Come diceva un celebre ciclista – Gino Bartali – “l’è tutto da rifare!”. Appuntamento, dunque, domenica 10 luglio alle ore 15 in viale Virgilio, dietro il Castello del Parco del Valentino.

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