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Ambiente

Ad Asti risultati in crescita per la raccolta differenziata

Redazione Quotidiano Piemontese

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Ottimi i risultati delle prime verifiche del materiale derivante dalla raccolta differenziata, di plastica e lattine, in città effettuate nell’impianto Gaia di Valterza. La media delle impurità riscontrate è, infatti del 8,12 %, migliore di quella registrata in frazione nel 2010. Con lo stesso tipo di servizio si era arrivati ad un percentuale di impurità di circa il 16%. Il sistema di raccolta a cassonetto stradale scontava invece una percentuale di impurità del 32,63 %.

L’intenzione è di eliminare la grossa quantità di rifiuti estranei che si rinveniva nei cassonetti bianchi, azzerare le sanzioni economiche per le impurità, mantenere alto il livello dei contributi Conai, consorzio nazionale imballaggi, per la raccolta di questi, che si rischiava di perdere viste le regole nazionali sui limiti massimi di impurità pari oggi al 22%, più severe rispetto al 25% dello scorso anno.

L’Amministrazione comunale ringrazia la cittadinanza e ricorda che si differenziano solo gli imballaggi (bottiglie, vasi, vaschette, sacchetti, insomma tutto ciò che serve a contenere o imballare qualcosa, compreso il polistirolo), ma non la cosiddetta oggettistica (articoli per la casa, giocattoli, posate, piatti e bicchieri).

Inoltre, differenziare la plastica significa recuperare un materiale che impiega dai 100 ai 1000 anni per decomporsi, mentre può essere usato per la realizzazione di nuovi prodotti e manufatti. L’alluminio e i metalli, invece hanno un notevole valore per il risparmio delle materie prime del pianeta, che non sono inesauribili. L’alluminio è un materiale riciclabile al 100%  e all’infinito.

Da solo il Comune conferisce circa 3mila tonnellate di plastica, oltre il 30% del totale lavorato dalla linea di valorizzazione a Valterza, se anche gli altri comuni soci mantengono questi livelli di qualità Asti e provincia potrebbero riattivare il contratto come centro di selezione della plastica con Corepla, consorzio nazionale per il recupero degli imballaggi in plastica. Questo significa conservare posti di lavoro e proseguire l’attuazione del piano industriale in linea con i risultati economici attesi.