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Il campione nazionale di vela, cieco da 21 anni, che “sente” il vento

Redazione Quotidiano Piemontese

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Astigiano, 47 anni, campione italiano di vela. E campione lo è diventato nonostante sia non vedente. Mario Alciati, cieco dall’età di 26 anni a causa di una malattia, ha superato ogni tipo di ostacolo e pregiudizio portando a casa l’agnoganta vittoria.

I campionati per disabili visivi a cui ha partecipato lo scorso giugno, insieme al padovano Alessandro Malipiero, suo compagno di vela ed esperto partecipante alle regate di questo tipo, rappresentano, non solo una vittoria individuale per i due sportivi, ma uno stimolo a non cedere alle difficoltà, per quanto innumerevoli. Sulla barca, Mario, timoniere e Alessandro, prodiere, hanno sconfitto tutte le altre squadre. Tutte con equipaggio non vedente.

La barca del campione astigiano ha veleggiato sul lago di Garda, a Salo’, guidata dal suono delle boe, dal vento che i velisti “sentono”, dirigendo la barca tramite le scotte, corde, a seconda delle sensazioni tattili che avvertono.

E’ stata una gran bella soddisfazione – racconta Alciati – specie se si considera che ho potuto consoscere sportivi non vedenti che, da molti anni, gareggiano. Io ho iniziato, un po’ per caso, tre anni fa e, dopo due corsi di foramzione specifici, sono riuscito ad inserirmi nel giro delle gare. Non sono nuovo allo sport, ho sempre praticato sci da quando ho perso la vista, facendo discesa con un guida vedente alle mie spalle che mi indica la strada. Le possibilità per un non vedente di praticare attività sportive sono molte ed è un peccato constatare quanti pochi giovani ciechi, sotto i 30 anni, si dedichiano all sport. Non dico che sia facile, ma si può fare“.

Il campionato italiano, valevole per le gare intenzionali, prevede la navigazione di velisti ciechi, in totale autonomia, scontrandosi con esperti navigatori provenienti dall’Australia, dall’Inghilterra, dalla Spagna e dall’Italia. In totale sono stati 36 gli scontri tra tutti i 9 equipaggi in gara, a bordo di due scafi. Ogni gara, a due barche, ha decretato un vincitore, fino ad arrivare alla finale. A gareggiare… all’ultimo vento, sono state le barche di Mario Alciati e dell’equipagio britannico. Dopo ore di attesa affinché il vento favorisse la gara, la giuria ha assegnato la vittoria, a tavolino, alla squadra italiana.

In barca – conclude Alciati – si deve sentire il vento e solo quando si rientra in porto, si necessita di un accompagnatore vedente per le manovre a motore da effettuare. Mi alleno ad Imperia, in Liguria prima di un evento. Tra i miei prossimi progetti, spero di presenziare, magari come sostituto, alla gara dimostrativa durante le olimpiadi londinesi del prossimo anno. Tra l’altro, la federazione sportiva di cui faccio parte, ha chiesto al Cio, il comitato per i giochi olimpici di inserire questa disciplina nelle gare ufficiali. Al momento, attendiamo ancora riscontro, ma potrebbe essere, non solo una soddisfazione, ma un incoraggiamento per altri non vedenti“.

Tra le espressioni di felicitazioni ad Alciati, anche quelle di Adriano Capitolo, presidente Uici Asti, unione italiana ciechi e ipovedenti di cui il campione è socio.

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