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Ambiente

L’inquinamento a Torino: la parola a esperti e politici

Redazione Quotidiano Piemontese

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E’ allarme smog a Torino che ha superato 124 volte la soglia giornaliera oltre la quale l’inquinamento diventa pericoloso per la salute.  “Fino ad oggi le misure messe in campo dagli amministratori sono state decisamente insufficienti e inefficaci – dichiara il responsabile scientifico di Legambiente, Stefano Ciafani – e i segnali che arrivano dalle politiche sul trasporto pubblico non sono certo incoraggianti. Negli ultimi due anni al servizio ferroviario regionale è stato tagliato il 75% delle risorse, il che significa che oltre 2,7 milioni di pendolari che oggi scelgono treno e autobus, domani potrebbero vedersi costretti a prendere l’auto”. Legambiente ricorda che il solo PM10 causa ogni anno più di 350.000 morti premature in Europa, secondo quanto dichiarato dalla Commissione Europea, mentre in Italia per ogni 10.000 abitanti, più di 15 persone muoiono prematuramente solo a causa delle polveri sottili. Ma come si sta muovendo Torino? “Per ora tutto è fermo. Niente domeniche a piedi, dichiarate inutili dall’Arpa, niente targhe alterne. A peggiorare la situazione la stagione asciutta che continua prolungarsi. All’orizzonte solo qualche nube ma neanche il miraggio di piogge o nevicate. A Torino si ragiona a quanto pare sul lungo periodo.

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Il sindaco Piero Fassino vuole organizzare un tavolo con i principali Comuni del Nord per fare in modo che la questione smog diventi prioritaria non solo per le singole città ma per l´intera pianura padana. Fassino ha fatto pressioni all´Anci, che ha già messo in preallarme gli assessori comunali di competenza per  stilare un piano complessivo da presentare al nuovo ministro dell´Ambiente Corrado Clini.

“E’ fondamentale che il ministero prenda coscienza del fatto che l´emergenza aria per il Nord è del tutto analoga a quella dei rifiuti di Napoli. Le analisi – ha spiegato Roberto Ronco, assessore provinciale all’ambiente – indicano che il traffico veicolare resta la principale fonte emissiva. I miglioramenti sono inferiori alle attese e il motivo principale è legato ai veicoli alimentati con motori diesel, che sono molto superiori agli standard previsti dalle direttive Euro. E solo con misure ambiziose e strutturali di riduzione dei flussi veicolari potrebbe essere possibile raggiungere gli obiettivi di qualità dell’aria fissati a livello europeo”. I passi avanti, secondo l’assessore, devono andare verso un potenziamento del trasporto pubblico che permetta di ridurre del 21% quello privato, dell’estensione del teleriscaldamento, degli interventi sulle emissioni industriali. “Ma il taglio del 15% dei finanziamenti regionali a sostegno del trasporto pubblico – ha osservato Ronco – non va certamente in quella direzione”.

L’assessore regionale all’Ambiente Roberto Ravello (pdl) replica al collega della Provincia di Torino che aveva accusato la Regione di scarsa attenzione al problema dell’inquinamento: “Non lo sottovalutiamo  L’esperienza maturata in un ventennio di ricorsi a targhe alterne e provvedimenti spot sul traffico, ci consentono di affermare che l’unica risposta seria al problema dell’inquinamento dell’aria è quella derivante dall’adozione di misure strutturali che incidano sulla produzione di energia e di calore, sul rendimento energetico e sul rinnovo del parco mezzi del trasporto pubblico con la consapevolezza, però, che gli effetti si avranno nel medio lungo termine”.

Secondo una ricerca promossa dalla Provincia in collaborazione con la società Arianet, con l’espansione del teleriscaldamento, potenziamento dei mezzi pubblici, della metropolitana e della rete ferroviaria, nel 2015 si potrebbe avere riduzioni del 20% delle concentrazioni medie annuali di biossido di azoto e di concentrazioni medie annuali di Pm10 in diminuzione del 10%. Nemmeno queste percentuali, però, sarebbero sufficienti per rientrare nei valori limite delle attuali normative.

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