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Cronaca

Attacco al campo rom: due persone fermate con l’aggravante dell’odio etnico

Redazione Quotidiano Piemontese

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L’aggravante dell’odio etnico, che comporta un aumento della pena del 50% rispetto alla previsione ordinaria, è stata contestata dal pm di Torino Laura Longo alle due persone arrestate per il raid di sabato sera al campo rom della cascina Continassa. La contestazione è contenuta nella richiesta di convalida dell’arresto per i reati di incendio doloso, danneggiamento, resistenza e, per uno dei due (trovato in possesso di un coltello), porto di oggetti “atti ad offendere”.

VIOLAZIONE DELLA LEGGE MANCINO? “L’Unar ha già aperto una propria istruttoria e non appena raccolti i necessari elementi procederà quasi sicuramente a una notizia di reato per violazione della Legge Mancino“. Così il Direttore dell’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali Massimiliano Monnanni commenta l’assalto al campo rom. “Quanto accaduto a Torino – aggiunge Monnanni – deve vedere una tempestiva e adeguata condanna sulla base di quanto previsto dalla Legge Mancino, che punisce l’incitamento all’odio razziale, in questo caso scatenatosi contro la locale comunità di rom”. “Lo stesso comportamento assolutamente irresponsabile della ragazza che ha denunciato un finto stupro addebitandolo a due rom (in realtà la ragazza ha detto stranieri, ndr) conferma l’inaccettabile e radicato pregiudizio, ad avviso dell’ufficio ulteriormente rafforzato dall’assenza di politiche pubbliche atte a consentire una reale inclusione sociale dei rom”. “Da questo punto di vista – conclude Massimiliano Monnanni – l’Unar, da pochissimo tempo individuato punto nazionale di contatto, è fortemente impegnato nella costruzione condivisa di una strategia d’azione nazionale che ponga fine alla concezione emergenziale della questione e avvii finalmente una buona ed ordinaria politica di inclusione sociale da programmare a livello regionale e comunale con adeguate risorse”.

Il video del dopo raid al campo nomadi

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