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Lavoro

Fiat, i lavoratori di Mirafiori contro l’accordo di primo livello: “Vogliamo un referendum”

Redazione Quotidiano Piemontese

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I lavoratori delle Presse e Costruzione Stampi dello stabilimento Fiat di Mirafiori (che ha riaperto martedì i cancelli, per richiuderli giovedì) hanno votato all’unanimità un ordine del giorno che respinge l’accordo di primo livello siglato a dicembre, chiedendo di indire il referendum libero e con la richiesta alle organizzazioni sindacali di tenere conto del risultato e agire di conseguenza.

Lo annuncia una nota della Fiom: ”I lavoratori vogliono poter decidere, hanno raccolto le firme per chiedere il referendum abrogativo secondo le regole vigenti e chiedono alle organizzazioni sindacali di ascoltarli. – hanno commentato Federico Bellono e Edi Lazzi, segretario provinciale della Fiom torinese e responsabile della V Lega -. Inoltre ancora una volta hanno espresso un giudizio negativo sull’accordo e mandano segnali di forte preoccupazione sul futuro dello stabilimento di Mirafiori che ormai è quello più a rischio sul territorio nazionale”.

IN SICILIA. ”Ai lavoratori dell’indotto diretto di Fiat vanno applicati gli stessi strumenti di sostegno al reddito concordati per gli operai dello stabilimento di Termini Imerese. Per questa ragione è necessario fissare un incontro urgente per sbloccare la vicenda prima del 25 gennaio”. E’ un passaggio della lettera che l’assessore regionale siciliano alle Attività produttive, Marco Venturi, ha indirizzato ai Ministeri del Lavoro e dello Sviluppo economico, dopo avere condiviso il testo con i sindacati nel corso di un incontro che si è svolto mercoledì mattina nei locali dell’assessorato. La lettera è stata sottoscritta anche da Dr Motors (che ha rilevato da Fiat l’azienda isolana), da tutte le sigle sindacali, dal sindaco di Termini Imerese e dalle imprese dell’indotto.

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