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Economia

I sindacati soddisfatti dell’incontro con Marchionne. In calo le vendite Fiat e Alfa Romeo

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“Siamo soddisfatti dell’esito dell’incontro con Marchionne”. Lo afferma in una nota diffusa ieri sera Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, al termine della riunione con l’ad italocanadese, aggiungendo che “il manager ha riconfermato la validità del piano Fabbrica Italia, soprattutto per quanto riguarda investimenti e produzioni previste sul territorio nazionale”. Nel frattempo nelle fabbriche iniziano a vedersi le prime conseguenze dell’accordo Pomigliano style, come sottolinea Loris Campetti su il manifesto:

Grazie all’accordo separato voluto da Sergio Marchionne tra l’azienda e i sindacati postmoderni dell’era «Dopo Cristo», la Fiom non ha più diritto di svolgere attività sindacale in tutti i siti Fiat italiani e non le vengono riconosciute le Rsu che ora sono sostituite dalle Rsa di nomina delle sole organizzazioni firmatarie del nuovo contratto che cancella il contratto nazionale. Ma c’è di più: la multinazionale di Detroit-Torino da gennaio non raccoglie più le trattenute sindacali per la Fiom, avendo strappato le deleghe sulla cessione del credito come previsto dall’accordo separato. Non basta: da martedì anche le Rsl (i rappresentanti per la sicurezza) della Fiom, elette dai lavoratori, sono state sostituite dalle Rsa dei sindacati firmatari.

SUL MERCATO. Tra i marchi del Lingotto Fiat ha registrato una flessione delle vendite del 17,66% a gennaio con una quota di mercato in leggera flessione al 20,67% (era il 20,86%). Alfa Romeo ha immatricolato il 33,3% di vetture in meno con una quota di mercato che è passata dal 3,98 al 3,2%. Chrysler, Jeep e Dodge, infine, vedono le loro vendite salire del 14,12% a 687 unità incrementando la quota di mercato dei marchi statunitensi del Lingotto dallo 0,36% allo 0,5%.

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