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Cronaca

India, sequestrato un deputato. Bosusco scrive una lettera alla famiglia

Erica Gardella

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Venerdì notte una fazione rivale a quella che ha in ostaggio i due italiani ha rapito Jhina Hikaka, 34 anni, membro del partito che governa l’Orissa. L’azione è stata eseguita da un numeroso gruppo di guerriglieri (un centinaio) della fazione dei maoisti-Naxaliti, contrari alla leadership  di Shabhasachi Panda, i capo che ha in ostaggio i nostri connazionali. Hanno sequestrato il giovane parlamentare a 5o0 chilometri dalla capitale dell’Orissa, Bhubaneswar mentre insieme all’autista e alla guardia del corpo rientrava a casa in auto.

Questa azione sembra volta a far naufragare le trattative per la liberazione di Bosusco e Colangelo. Per evitare che la fazione guidata da Panda si rafforzi grazie alla riuscita dei negoziati è stato violata la principale richiesta del  premier Patnaik, cioè l’astensione da azioni violente durante la negoziazione. Questo affronto, che comunque ha reso più difficile la situazione dei nostri connazionali,  in base alle dichiarazioni del capo del governo locale, non fa fermato il dialogo: “il negoziato per la liberazione dei due italiani rapiti il 14 marzo continuerà”.

Inoltre, la polizia ha confermato che il commando che ha rapito Hikaka  ha lasciato nella sua auto un volantino contenente le stesse 13 richieste avanzate in occasione del rapimento di Paolo Bosusco e Claudio Colangelo “i maoisti hanno chiesto il loro adempimento al più presto” ha dichiarato il capo della polizia. Intanto Patnaik ha assicurato che una task-force di polizia è alla ricerca dei maoisti nell’area fra Koraput e Laxmipur dove Hikaka è stato sequestrato.

Intanto la CNN-IBN ha mostrato una lettera che Paolo Bosusco ha scritto alla sua famiglia che è stata conservata da uno degli indiani liberati. Nelle due facciate scarse scritte in stampatello si leggono parole commoventi: “Caro papà e cara Vanna, vi voglio molto bene anche se non sempre ve l’ho dimostrato. Vi scrivo mentre sono prigioniero di un gruppo di guerriglieri. Se mi libereranno ci rivedremo presto, dovesse succedermi qualcosa vi voglio dare un grande abbraccio d’amore”. La guida turistica lascia poi alcune disposizioni testamentarie nell’eventualità che non possa fare ritorno a casa che rendono ancora più amara la sia missiva.

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