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La Regione Piemonte approva il disegno di legge di riorganizzazione della Sanità

Redazione Quotidiano Piemontese

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Il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato con 32 voti favorevoli, 19 contrari e alcuni emendamenti di sostanza il disegno di legge 174 (qui il testo licenziato a febbraio) che prevede la riorganizzazione del sistema sanitario regionale. Cuore del provvedimento è la costituzione di federazioni sovra zonali, società consortili destinate a svolgere in maniera centralizzata attività di supporto non sanitarie per tutte le aziende sanitarie regionali afferenti a ciascuna federazione.

Il passo successivo sarà il via libera al testo unificato che ridisegna la sanità piemontese, il vero e proprio nuovo piano sanitario. Le ultime battute del confronto di martedì hanno riguardato il tema dei consorzi socio-assistenziali, per i quali le opposizioni chiedevano la proroga. Un’ipotesi che è stata respinta anche nella formulazione proposta dalla giunta, che prevedeva la proroga fino al 31 dicembre previa messa in liquidazione dei consorzi.

L’opposizione ha ribadito nel complesso insoddisfazione per l’istituzione dei nuovi soggetti sovrazonali, che di fatto non concorrono alla razionalizzazione dei costi che si era prefissata la giunta e non migliorano l’efficienza del sistema. La maggioranza ha invece espresso soddisfazione per il risultato raggiunto, grazie soprattutto alla disponibilità al dialogo della giunta.

“Il risultato – spiega l’assessore alla Sanità Paolo Monferino – emerge da un percorso d’aula relativamente rapido grazie alla disponibilità, da parte della giunta, ad accogliere alcuni emendamenti presentati e condivisi dalla maggioranza”. In particolare, la condivisione si è concentrata su quattro punti: individuare risorse per le Politiche sociali per raggiungere una disponibilità complessiva per il 2012 pari a circa 110 milioni di euro; le Federazioni sanitarie saranno sei, in tale ambito sono stati accolti alcuni emendamenti relativi all’organizzazione delle stesse; l’Azienda regionale per l’emergenza 118 non verrà costituita; l’organizzazione del sistema di emergenza sarà definita successivamente dalla giunta attraverso l’individuazione di idonei strumenti di governo; saranno “premiati” attraverso risorse aggiuntive i Consorzi socio assistenziali e le altre forme di aggregazione che si dimensioneranno in maniera coincidente con i Distretti delle aziende sanitarie locali.

Molti parlano di “mezza” riforma, almeno rispetto ai proclami iniziali della giunta Cota. Monferino non si scompone: “Gli obiettivi alla base del nuovo Piano socio sanitario – ha spiegato l’assessore – ossia la razionalizzazione della rete ospedaliera e la centralizzazione dei servizi e delle attività di supporto rimangono prioritari ed imprescindibili, utili per arrivare ad un sistema sanitario sostenibile. Le proposte avanzate non modificano per nulla l’ossatura e la filosofia di fondo di tale piano, ma ci consentiranno di approdare quanto prima all’approvazione della riforma utilizzando strumenti comunque finalizzati a razionalizzare i vari servizi sanitari presenti sul territorio piemontese. Prima si approverà il Piano, prima potremo lavorare alla creazione di una sanità economicamente sostenibile, recuperando risorse che verranno destinate al soddisfacimento dei bisogni della popolazione”.

Secondo il presidente Cota: “‘L’approvazione della legge che è il pilastro del nuovo piano sanitario è un passo molto importante. Sono contento e ringrazio la maggioranza che compatta ha sostenuto il provvedimento”.

L’intervista a Cota del 15 marzo (su quotidianosanità.it)