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Cronaca

L’intervista con Claudio Bosusco ristabilisce la verità

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Claudio Bosusco, rapito in India un mese e mezzo fa, da quando è stato rilasciato il 12 aprile ha smesso di fare notizia e la sua storia è scomparsa dai giornali.
Così siamo rimasti fermi all’idea iniziale che fosse stato rapito dai maoisti perchè stava fotografando donne nude sul fiume.

Per fortuna c’è qualcuno che non si è dimenticato di Paolo ed ha deciso di intervistarlo per sentire la sua versione dei fatti, come e perchè venne rapito, come sono stati i giorni della prigionia, chi è veramente Paolo Bosusco.

Il merito è di Davide Falcioni che su AgoraVox Italia ha pubblicato una lunga e dettagliata intervista dalla quale vengono fuori particolari interessanti.

In particolare è bene chiarire che

La prima cosa da chiarire è quella secondo cui stavamo fotografando delle donne nude. Sono arrivati addirittura a raccontare che noi stavamo fotografando le donne nude dei guerriglieri. Altri hanno detto che io sono amico dei maoisti, qualcuno addirittura che sono amico di infanzia dei maoisti. Altri hanno detto che sarei uno dei capi della rivolta No Tav, mentre io non ho mai fatto una sola manifestazione in vita mia.

Bosusco chiarisce anche qual è il suo ruolo in Orissa.

Io sono in Orissa da 22 anni. L’agenzia ce l’ho da 10, sono un esperto viaggiatore ed ho sempre tenuto un profilo basso per non mettere a rischio l’incolumità dei miei clienti. Neppure i maoisti mi conoscevano, ma si erano accorti di noi attraverso dei loro informatori: avevano visto degli occidentali con degli zaini enormi e temevano che fossimo informatori della polizia governativa. Gli unici che mi conoscevano erano proprio i tribali, che sapevano del mio amore per quel territorio e per la natura e che incontravo in continuazione nei miei trekking.

Subito chiari i motivi del rapimento.

Poi ci hanno bendati e portati in cima alla montagna, dove si trovava il loro capo, che mi ha immediatamente detto che sarei stato utilizzato per ottenere il rilascio di alcuni guerriglieri maoisti, imprigionati dal governo centrale.

L’intervista è molto interessante e dettagliata e vi invitiamo a leggerla per amore di chiarezza e di vericidità, per dare chiusura ad una notizia rimasta a metà.

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