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Biella

Festival nazionale del risotto a Biella: ottima affluenza per un evento deludente – Fotogallery

Erica Gardella

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Festival del risottoErano state create grandi aspettative per il Festival nazionale del risotto, l’evento organizzato al Palazzetto delle Esposizioni di Biella soprattutto, ma l’organizzazione non è stata all’altezza della situazione e la maggior parte del pubblico è rimasto deluso dall’evento. Appena giunti al palazzetto è stato chiaro che qualcosa  non andava in quello che voleva essere un evento a livello nazionale. Una lunga coda di gente attendeva di poter entrare riparata dalla pioggia battente solo da una piccola tettoia. Mentre si attende al freddo si può vedere cosa accade all’interno dalle  vetrate e ciò che si vede non migliora affatto l’umore: una calca di gente in fila  al banco dove viene distribuito il riso.

Entrando ci si rende conto che è aperto un solo sportello per l’ingresso nonostante sia domenica e proprio intorno all’ora di pranzo. La prima parte dell’esposizione è dedicata ad Abitare 2012 e i corridoi sono praticamente vuoti con gli espositori visibilmente annoiati e depressi, alcuni di loro addirittura se ne sono già andati. In affetti in molti si domandano cosa c’entri questa esposizione con il risotto e passano oltre rapidamente.[imagebrowser id=301]

La seconda parte invece è in linea con le attese: esposizione di prodotti tipici, locali e non solo. In questa zona già si vede  un po’ di gente che si aggira tra gli stand. Infine si arriva alla terza parte della fiera, allestita per la distribuzione dei risotti e con i tavoli dove mangiare. Tutti quelli che arrivano qui hanno un’espressione perplessa. Il sito internet prometteva 40 assaggi di riso per votare il migliore ma qui non si assaggia proprio nulla. All’ingresso danno un buono per una porzione di riso le altre costano 4€ l’una.  Ma questo non è nemmeno l’aspetto peggiore. Infatti arrivando si vedono ben  4 code di gente in attesa e ci si rende conto di doverle fare tutte! Una è la cassa dove pagare le bevande e i risotti, una è per prendere da bere e le altre 2 sono quelle per arrivare ai due sportelli dove viene distribuito il riso.

Attendendo durante tutte le lunghe code si sentono ottimi profumi e quindi si inizia a fantasticare su cosa mangiare. Inoltre ovunque sono appesi i cartelli con l’elenco dei risotti dello chef del giorno. Domenica è il turno di Angelo Silvestro, detto Balin. In elenco sono presenti risotti molto diversi tra loro ed ognuno commenta su quale vuole mangiare. Ma dopo le interminabili code, l’amara sorpresa: quando si arriva finalmente al banco dei risotti si scopre che non si può scegliere quale assaggiare ma ne sono presenti solo due, uno fisso, cioè il più richiesto con fila a sè, e un altro a caso preso dall’elenco esposto pronto in quel momento. In quale ordine molti chiedono e la risposta è sempre “A discrezione della cucina”. A questo punto si  hanno solo due possibilità: prendere quello che stanno distribuendo o attendere almeno 20 minuti e rifare la coda non sapendo comunque cosa si mangerà. Ovviamente quelli che hanno acquistato un secondo biglietto per assaggiare almeno 2 risotti hanno scoperto che per farlo devono rifare la coda due volte.

Nel tempo tra un risotto e l’altro si può fare un a passeggiata tra gli stand, alcuni con prodotti tipici molto interessati, come l’olio aromatizzato, la birra artigianale o il liquore locale. Non mancano ovviamente i produttori di vino e di riso che propongono molte varietà. Ma guardandosi intorno si ha l’impressione che non si tratti affatto di un evento di portata nazionale bensì assolutamente locale. Vista come un’esposizione che vorrebbe richiamare un pubblico vasto lascia molto a desiderare, però se la si considera una normale fiera locale la si può trovare molto piacevole. Forse gli organizzatori questa volta hanno voluto esagerare tradendo le aspettative della gente. Un vero peccato, anche perché i risotti proposti erano davvero buoni!

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