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Economia

Scudetto in bacheca ma gli azionisti vendono: ieri -8,5% per il titolo Juve

Davide Mazzocco

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Un vecchio economista statunitense per sintetizzare il segreto dei suoi successi borsistici diceva: “Quando dal barbiere qualcuno mi chiede quali azioni comprare, quello è il momento di vendere”. Ieri gli azionisti più consapevoli della Juventus devono aver capito come la vittoria dello scudetto fosse l’occasione migliore per racimolare profitti e hanno monetizzato i guadagni facendo scendere il titolo a 0,26 euro. D’altronde nell’ultima settimana il titolo del club bianconero aveva guadagnato il 17,5%, mentre nell’ultimo mese – dopo il sorpasso sul Milan – il titolo aveva fatto segnare addirittura un + 35%.

Quali le ragioni di un ribasso così sensibile visto che con l’imminente finale di Coppa Italia, l’apertura del J Museum e la Champions League sembra che inizi per la Juventus un nuovo straordinario ciclo? Solitamente quotazioni di Borsa e successi sportivi vanno a braccetto. E allora come mai un simile ribasso? Il primo e più evidente è, come abbiamo già detto che gli azionisti siano voluti passare all’incasso subito, senza aspettare la Coppa Italia. Il secondo è che le azioni siano state una copertura per gli scommettitori che avevano precedentemente puntato contro la squadra, un metodo denominato hedging.

Certo è che in Corso Stati Uniti qualcuno sta già facendo i conti per capire quanto il club bianconero (il tredicesimo al mondo per fatturato secondo un rapporto della Deloitte Touche Tohmatsu ) potrà guadagnare da questa vittoria. Lo scorso anno la Juventus ha ricavato 43 milioni dagli accordi con i partner commerciali, una somma che dovrebbe rivalutarsi del 20% con il ritorno sulla scena internazionale.  Grazie alla vittoria in campionato la Vecchia Signora incasserà il 50% della quota riservata all’Italia in Champions League: vale a dire una cifra fra i 30 e i 35 milioni di euro. E poi ci saranno gli introiti dello Juventus Stadium (dove si paga 10 euro di biglietto per la visita guidata) e del J Museum. Dai diritti televisivi nazionali potrebbero arrivare una novantina di milioni di euro. Nella voce uscite ci saranno i premi scudetto. Alessandro Del Piero aveva accettato un ingaggio molto più basso del solito ma con una postilla: un bonus di due milioni di euro in caso di scudetto. Un “regalino” che dovrebbe rendere meno doloroso l’addio del giocatore simbolo della Juventus degli ultimi vent’anni.

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