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Antonio Boccuzzi chiede un rimborso milionario alla Thyssen

Redazione Quotidiano Piemontese

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Antonio Boccuzzi, unico superstite del disastro Thyssen, ha citato in giudizio l’azienda Thyssen quindi non l’amministratore delegato Espenhahn già condannato in primo grado a 16 anni. LA citazione è già arrivata sul tavolo del giudice civile del tribunale di Torino, Patrizia Visagi. L’avvocato Renato Ambrosio legale di Antonio Boccuzzi racconta: “Chiediamo il riconoscimento del danno punitivo in sede civile, mai applicato in Italia, perché questo è un caso unico e ci sono state particolari gravità delle condotte. Affrontiamo la causa con umiltà, serietà e determinazione. Dal nostro punto di vista, la risposta civile al dolo eventuale riconosciuto in sede penale non può che essere una sanzione, necessaria per impedire il verificarsi di fatti di tale gravità. La sola azione penale, infatti, non è sufficiente a creare giustizia”.

La richiesta di risarcimento è molto ingente, anche se il legale non ha voluto rivelare la cifra. Boccuzzi sottolinea: “Non ne faccio una questione di denaro  ma di diritto e non mi sono posto un obiettivo sulla cifra da ottenere. Voglio cercare di tracciare una strada nuova e di fare sì che il riconoscimento di una somma possa disincentivare i risparmi sulla sicurezza sui luoghi di lavoro”.