Seguici su

Cittadini

I consiglieri regionali prendono le distanze dalla Spesopoli piemontese: abbiamo seguito la legge e siamo disposti a dimetterci – video

Redazione Quotidiano Piemontese

Pubblicato

il

palazzo-lascarisL’indagine della magistratura in corso su sui rimborsi spese dei consiglieri regionali del Piemonte sta andando avanti attraverso l’analisi del maxi rapporto consegnato dalla Guardia di Finanza agli inquirenti sull’analisi delle spese e dei relativi rimborsi messi in atto dai gruppi consigliari. Si aspettano per fine mese o anche prima i primi avvisi di garanzia dell’inchiesta sull’utilizzo dei fondi a disposizione dei gruppi in Consiglio regionale. La gestione delle risorse economiche era regolata da una legge regionale del 1972, che è stata cambiata solo nel corso dell’ultimo anno. La prima parte dell’indagine si era occupata dei gruppi più piccoli e aveva portato prima di Natale 2012, a un avviso di garanzia per 4 consiglieri accusati di peculato.
Lo Speciale Spesopoli in Regione Piemonte di Quotidiano Piemontese.

In questi giorni a Palazzo Lascaris si temono decine di avvisi di garanzia in arrivo sulla seconda parte dell’inchiesta che impatta i gruppi dei partiti con un maggior numero di consiglieri.

Al centro delle indagini c’è l’utilizzo di circa un milione di euro utilizzato rimborsi di ogni tipo: dai pasti ai viaggi, dalle cene politiche alle borsette firmate, dai videogiochi ai pneumatici, dalla biancheria intima ai vestiti per bambini, dal conto del macellaio ai regali di nozze poi prontamente  rimborsati ai consiglieri.

Il Fatto Quotidiano ha intervistato parte dei consiglieri regionali sotto tiro che che si difendono sostenendo di aver agito secondo le regole della legge vigente, anche se era una legge sbagliata e si dichiarano pronti alle dimissioni se raggiunti da un avviso di garanzia.

In attesa delle decisioni della magistratura ci restano due domande. Se la legge era ritenuta sbagliata perchè ci sono volute decine di anni prima che questa fosse cambiata, mentre per anni sono andati avanti i rimborsi “creativi” ?  E poi : oltre agli aspetti strettamente formali e legali che la magistratura vaglierà, con quale senso morale i consiglieri si sono fatti rimborsare con i soldi pubblici certe loro spese private ?