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Asti

In carcere un’intera famiglia di spacciatori. Trasportavano le partite di hashish in bombole per i sub

Redazione Quotidiano Piemontese

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drogaUn’intera famiglia di 4 persone denunciata e arrestata per spaccio di droga ed estorsione, oltre ad altri 4 denunciati a piede libero. I carabinieri provinciali di Asti e Sassari, in Sardegna, hanno fatto scattare le manette ai polsi di Manuel De Luca, sua madre Rosa Veneto, il suo convivente Giuseppe Careri e Roberto Parisi. Tra gli altri denunciati ci sono anche madre e figlio. Le indagini dei carabinieri della compagnia sarda hanno consentito di ricostruire i fatti, avvenuti fra il 2010 e il 2012, relativi ad un’attività di spaccio di sostanze stupefacenti, in particolare hashish a Sassari proveniente da Asti. I militari hanno accertato il trasporto di non meno di 39 kg, in tre distinti viaggi. La droga veniva trasferita all’interno di bombole in uso ai subacquei, da due uomini, un messinese di 25 anni, e Roberto Parisi, astigiano di 50 anni, che arrivavano a Sassari fingendo di voler effettuare immersioni per visitare relitti a largo di Porto Torres. I due, in realtà, giungevano separatamente sull’isola sarda consegnavano la droga ad un certo A.T. uno dei denunciati, sassarese 24enne, con pregressa esperienza di lavoro ad Asti e proprio in città aveva conosciuto i due altri uomini coinvolti all’operazione e stretto rapporti “professionali” con l’amico d’infanzia Riccardo Pinna, 23enne, complice dei traffici, che si occupava dello smercio delle partite nella zona astigiana. Ad un certo punto, però una considerevole partita di droga non è stata pagata al fornitore di Asti, Manuel De Luca, 26enne pregiudicato, ora in carcere, il quale cercando di rientrare in possesso dei soldi, ha coinvolto anche la madre Rosa Veneto, 46enne incensurata, sperando di poterla fare franca non essendo la donna conosciuta nell’ambiente.

Lei, spalleggiata dal compagno Giuseppe Careri, 65enne incensurato, ha gestito la contabilità dei traffici per conto del figlio fino ad oggi. Al momento si trova in galera a Quarto d’Asti. Per recuperare i soldi della partita non pagata e per cui l’acquirente inadempiente è stato minacciato, insieme alla sua famiglia, di ritorsioni fisiche, questi e la madre che viveva con lui, hanno venduto la casa di famiglia in modo da recuperare il denaro. L’opera di convincimento e la necessità di far fronte, in tempi brevi, al debito con il pregiudicato di Asti, hanno costretto a svendere a metà prezzo l’immobile, un appartamento a Sassari, 45mila invece di 90mila euro.

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