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Ambiente

La raccolta differenziata mette in crisi Torino e Cuneo. Bassa la partecipazione dei cittadini

Redazione Quotidiano Piemontese

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raccolta differenziataA caccia di rifiuti, quelli che dovrebbero finire nei cassonetti specifici per il tipo di spazzatura e che, invece mancano. Nei bidoni posizionati in vari punti del quartiere Vanchiglia di Torino le “sentinelle dei rifiuti”, capitanate da Paolo Hutter, stanno mettendo a soqquadro l’immondizia, ormai famigerata, per verificare di cosa si disfa la gente e, soprattutto se in maniera corretta. La carta nel bidone della carta. La plastica nel bidone della plastica e così via. A quanto pare, però non è così. Si getta di tutto ovunque, senza tener conto delle varie differenze, con grave dispendio economico per il Comune, quindi per i cittadini, e danno all’ambiente. Nei rifiuti si trovano molti oggetti fuori posto, pane ancora mangiabile, stoviglie di porcellana e altro che potrebbe essere riciclato. Nonostante la crisi economica, il torinese medio non ricicla, ma butta via. L’Ipla (Istituto per le piante da legno e l’ambiente), società controllata dalla Regione Piemonte, a seguito di un’indagine compiuta proprio sul tema calcola che solo 23 kg su 100 dei rifiuti dei piemontesi si possono davvero definire immondizia. Tutto il resto è buono. Buono per il riciclo. Buono per essere usato ancora e tornare a nuova vita: 26 chili di carta, 14 di plastica, 2,7 di ferro e alluminio, 4,9 di vetro, 28 di organico. In pratica, 500 dei 750 camion usati quotidianamente su tutto il territorio per svuotare i bidoni potrebbero restare nei loro parcheggi mentre i cassonetti accolgono, loro malgrado, oggetti che possono avere un futuro. Non serve, secondo l’Ipla, liberarsi di tutto, gettando nell’indifferenziato ogni cosa. Il ciclo del riuso è una lunga catena che, invece si spezza precocemente. A Torino, la differenziata è ferma al 42%. 

Ma non è solo Torino l'”accusata”, anche Cuneo ha fa la sua parte che conta solo il 45% della raccolta differenziata. Dato basso, visto che la legge obbliga al raggiungimento della soglia del 65%.Con il prossimo passaggio alla raccolta “porta a porta”, secondo Davide Dalmasso, assessore all’Ambiente di Cuneo, il risultato dovrebbe migliorare invogliando i cuneesi a partecipare di più e a far partecipare anche chi la differenziata, proprio non la rispettava. Dal 5 maggio, insomma niente scuse a Cuneo. Si rende operativo il porta a porta che consente anche di vigilare di più sulla qualità della differenziazione.  

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