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L’udienza col papa, l’Unesco e…la maturità: giorni pieni di emozioni per il priore Enzo Bianchi

Redazione Quotidiano Piemontese

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Il priore di Bose, Enzo Bianchi, vive giorni particolari e intensi. Prima, il suo ingresso ne…gli esami di maturità: nella traccia per i temi della tipologia “B”, quella del saggio breve o articolo giornalistico, all’interno del materiale consultabile è stato infatti inserito un passaggio di una lectio magistralis da lui tenuta a Carpi nel 2012, con “il dono” come argomento. “Sembra quasi che oggi non ci sia più posto per il dono ma solo per il mercato, lo scambio utilitaristico (…). Si può perfino usare il dono – pensare agli ”aiuti umanitari” – per nascondere il male operante in una realtà che è la guerra. (…) Ma donare significa per definizione consegnare un bene nelle mani di un altro senza ricevere in cambio alcunchè”.

Poi, sempre in questa settimana, il religioso ha vissuto l’emozione del riconoscimento tributato dall’Unesco a Langhe-Roero e Monferrato: “Queste colline – dice Bianchi – le ho nella mente, nel cuore, negli occhi, nelle viscere… Ci sono nato in mezzo, sono cresciuto sotto il loro sguardo, le ho viste aprirsi ad anfiteatro davanti a me ogni giorno per otto anni, quando tornavo da scuola salendo da Nizza Monferrato a Castelboglione, le ho dipinte nei miei primi quadri”. E infine, oggi, il momento più alto: il 71enne priore è stato ricevuto in udienza privata da papa Francesco. Un’udienza già in programma negli scorsi giorni, ma rinviata per un lieve malessere del pontefice; non se ne conosce il contenuto, ma Bianchi era – com’è naturale – visibilmente emozionato.

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