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Economia

Gli operai Maserati a Renzi: ”Lunedì incontri anche noi, non solo i dirigenti; venga a vedere”

Redazione Quotidiano Piemontese

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fassino-renziLunedì, il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, sarà a Grugliasco presso gli stabilimenti ove si produce la Maserati per l’assemblea dell’Unione Industriali di Torino. Ebbene, gli operai colgono l’occasione per scrivere al premier e chiedergli di non incontrare solo i dirigenti e i principi dell’industria, ma anche le sue maestranze. Peraltro, durante l’assemblea, la Fiom terrà un presidio davanti ai cancelli. Gli operai sottolineano come nel recente piano industriale varato da Sergio Marchionne ci siano punti “non chiari”; ecco il contenuto della lettera indirizzata al Primo Ministro:

“Egregio presidente del Consiglio, siamo a richiederle un incontro per illustrarle direttamente il nostro puntro di vista e le nostre preoccupazioni sul futuro produttivo e occupazionale del comparto auto (e non solo) della provincia di Torino.
Le ricordiamo che solo nel torinese ci sono ancora oltre 4.000 lavoratori di Mirafiori in cassa integrazione praticamente a zero ore, a cui se ne aggiunge un numero ben più cospicuo nell’indotto e nelle altre realtà del gruppo Fiat. E ad oggi proprio Mirafiori resta un emblematico punto interrogativo, perché agli annunci e alle promesse di questi mesi (e di questi anni) non stanno seguendo i conseguenti investimenti.
Le vetture destinate (forse) all’area torinese rischiano di non essere sufficienti a saturare tutti gli addetti in cassa integrazione. Servirebbe anche da parte del governo e delle istituzioni locali, farsi carico nei confronti dell’azienda di un confronto stringente sulle prospettive future, che con i governi precedenti non c’è stato.
A partire dal 2008 migliaia di persone hanno perso il loro posto di lavoro, soprattutto a causa della crisi dell’auto. Diverse aziende hanno chiuso i battenti, sono fallite, hanno licenziato trascinando verso il basso non solo la filiera produttiva dell’automotive ma anche l’economia generale della nostra citta.
Lo ricordava, giustamente, pochi giorni fa anche l’arcivescovo di Torino, che sottolineava come ‘sempre più persone in difficoltà chiedono se in questa città c’eè ancora posto per loro e molti si trovano senza risorse'”.

 

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