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Due miliardi di euro per lo sviluppo del Piemonte. Fondi europei a ricerca, innovazione e settore manifatturiero

Redazione Quotidiano Piemontese

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fseDue miliardi di euro stanziati per il 2014-2020 per la Regione Piemonte. Fondi che verranno destinati a ricerca, innovazione, gestione integrata del denaro pubblico, sistema di valutazione dei risultati più efficiente. Tutto con un comun denominatore, ovvero una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva. Queste, in sintesi, le novità più importanti della nuova programmazione dei fondi europei relativa ai prossimi anni di cui venerdì 11 luglio, su proposta di Giuseppina De Santis e Gianna Pentenero, assessori alle Attività produttive, sono stati approvati in giunta i relativi programmi operativi regionali che a breve saranno presentati alla Commissione europea. Dei 2 miliari, uno arriva da Fesr-fondo europeo di sviluppo regionale e l’altro da Fse-fondo sociale europeo. La cifra totale garantita al Piemonte è analoga al precedente settennato, un segnale importante considerata la crisi che, nel frattempo ha investito il sistema dei bilanci pubblici e il mondo produttivo in generale. Sostegno garantito alle politiche economiche e alla strategia di specializzazione intelligente, la quale delinea tre traiettorie tecnologiche di sviluppo che riflettono le altrettante componenti della crescita: smart  (per competere nel mercato globale attraverso produzioni e processi intelligenti); clean-tech (per rilanciare un’economia più verde e competitiva);  resource efficiency  (per favorire un uso più efficiente delle risorse migliorando il benessere dei cittadini).

Le risorse del Por Fesr della nuova programmazione andranno utilizzate per far fronte alle principali criticità che sussistono nel sistema produttivo piemontese, come ad esempio l’esigenza di maggiore qualificazione produttiva, di crescita dimensionale e la capacità di attrarre sul territorio investimenti da parte di grandi imprese con ricadute positive per le piccole e medie imprese.

Sui progetti presentati oggi si avvia il negoziato con l’Unione Europea – dichiara De Santis – Nel giro di qualche mese questi programmi verranno approvati e da lì in poi si potrà agire concretamente attivando misure anche pluri-fondo, che concentrino le risorse sugli obiettivi più strategici. E’ opportuno concentrare le risorse sulle iniziative che facciano “massa critica”, come i progetti di ricerca e innovazione più qualificati, i contratti di insediamento, la finanza di impresa. Verosimilmente occorre anche semplificare e ridurre le svariate misure di sostegno alla creazione d’impresa presenti sia nel Por Fesr sia nel Por Fse, tenendo conto della legge nazionale sulle start up e intervenendo sulle reali criticità del sistema“.

 

 

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