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Economia

Una risaia in piazza Castello: ”Il riso cambogiano venduto come Carnaroli made in Italy” – VIDEO

Redazione Quotidiano Piemontese

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protesta risicoltori coldiretti a torinoUn migliaio circa, in questo momento in piazza Castello a Torino, i risicoltori della Coldiretti che stanno chiedendo a gran voce l’impegno della Regione Piemonte per salvaguardare una delle produzioni che per il Piemonte rappresenta da sempre un fiore all’occhiello, nonchè una fonte di ricchezza: il riso, per l’appunto. Quali sono i punti su sui cui gli agricoltori hanno fatto sentire le proprie voce, sul palco messo in piedi con la consueta organizzazione dagli uomini in pettorina gialloverde? Sostanzialmente, due.

Il primo: l’abolizione dei dazi doganali europei sulle merci provenienti dall’estero ha dato la stura agli acquisti in massa di produzioni da Paesi dove questa viene attuata con costi bassissimi, e conseguente invasione dei mercati. Bisogna ristabilire – la richiesta – la “clausola di salvaguardia”, ora abolita, sulle merci provenienti dalle nazioni extra-Unione; “Non c’è più nessuna limitazione”, dice Federico Boeri della Coldiretti di Novara, “se non sulle armi”.

Il secondo punto: il riso proveniente dall’Estremo Oriente, in massima parte dalla Cambogia, arriva in Italia e qui viene mischiato con quello locale e imbustato come “Carnaroli”. Questo solo perchè il chicco è somigliante, ma Carnaroli non è, e mancano del tutto controlli o garanzie in merito alle condizioni in cui viene prodotto; ma il consumatore non lo sa, e compra questo presunto “prodotto italiano” senza che questo si possa impedire “Anzi”, dicono i coltivatori italiani, “nelle risaie cambogiane vengono usati con certezza prodotti non sicuri che qui sono banditi da anni”.

La Coldiretti ha steso davanti al palazzo della Regione un grande telo con sopra il riso d’eccellenza piemontese, e quindi ricostruito una risaia vera e propria, per quanto in miniatura. Il presidente Chiamparino ha sospeso i lavori della Giunta per scendere in piazza e prendere la parola: “Ho l’impressione – ha detto – che forse si sia chiusa la stalla quando i buoi sono già scappati, ma è comunque ora di farsi sentire; chiederò al governo di battere i pugni a Bruxelles, perchè si parla di una produzione vitale per il Piemonte ma non solo, anche per la Lombardia e per tutta Italia”.

Gli fa eco Giorgio Ferrero, assessore alle politiche agricole per la Regione Piemonte, che aggiunge anche dei “ringraziamenti a chi oggi fa sentire la propria voce qui in piazza per il modo in cui lo fa, con la civiltà tipica della cultura contadina”.
La manifestazione dei risicoltori è proseguita e si è conclusa con la distribuzione di vaschette di squisita insalata di riso servita ai presenti, a iniziare proprio da Chiamparino, Ferrero e Reschigna, e quindi ai torinesi che passano per piazza Castello in questa calda mattinata.

Qui sotto le foto della mattinata e il video con tutti i momenti salienti della manifestazione e l’intervento del presidente Sergio Chiamparino

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