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Cronaca

Grattacielo del Lingotto, scandalo senza fine. Perchè la Regione pagò le bonifiche che da contratto spettavano alla proprietà precedente?

Redazione Quotidiano Piemontese

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grattacielo-regione-fuksasNon c’è pace per i grattacieli di Torino, in particolare per la nascente sede della Regione Piemonte che ogni giorno sale verso le nuvole partendo dalla base del Lingotto. Dopo la polemica sull’aspetto dell’edificio innescata dal suo progettista (l’architetto Fuksas), ecco ora una nuova indagine della Corte dei Conti cerca di far luce su interventi di escavazioni e bonifica dell’area, effettuati nel 2011 e 2012 e che lasciano quantomeno basiti gli inquirenti. Perchè? L’ente pubblico ha acquistato l’appezzamento dal gruppo Zunino fra il 2003 e il 2004, e nel contratto era esplicitamente indicato che questo andava consegnato “pulito” all’acquirente, già bonificato e quant’altro; perchè, invece, la Regione si è assurdamente fatta carico di quei lavoro, devolvendovi 4,5 milioni di euro pubblici?

Perplessità che si aggiungono a quelle già esistenti, e sulle quali Corte dei Conti e Polizia Tributaria stanno già indagando, a partire dall’acquisto stesso del terreno, comprato da Zunino nel 2003 da Fiat per 26,2 milioni, e da questi rivenduta alla Regione un anno dopo a 51,4 (cui aggiungere altri 20 milioni di bonifiche industriali a carico dell’ente). L’ex presidente del consiglio regionale, Roberto Cota, non si è lasciato andare a troppi commenti, anzi: “Quel che dovevo dire e fare è già stato detto e fatto”. La parola, adesso, in effetti passa agli inquirenti.

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