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Cultura

Gianandrea Noseda: Mi hanno obbligato a dare le dimissioni

Redazione Quotidiano Piemontese

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nosedaDopo le clamorose dimissioni da direttore musicale del Teatro Regio di Torino, Gianandrea Noseda si è tolto dei sassolini nelle scarpe in un’intervista su Repubblica a Federico Rampini

Mi sono scontrato con troppe resistenze, comportamenti inutili e dannosi. Persone che avrebbero potuto aiutarmi a proiettare il Teatro Regio nel mondo invece hanno frenato, hanno remato contro. Hanno voluto mettermi in condizione di dire di no, per poi annunciare che sono io a volermene andare”.

Dunque, la sua visione di un ruolo internazionale è stata frustrata in questi anni dalle controparti cittadine?

“Purtroppo è così. Per tre anni mi sono dedicato anche a dare una proiezione internazionale al Regio, sia in termini di impegni all’estero che di rapporti con case discografiche. Diciamo la verità, prima il Regio non era proprio una presenza molto visibile sulle mappe internazionali della lirica”.


Tornando ai suoi rapporti con il sovrintendente Vergnano: cos’è successo nelle ultime settimane, perché è precipitata la situazione fino all’annuncio delle sue dimissioni?
“Io avevo dato la mia disponibilità a continuare a lavorare con Vergnano, a condizione che il Regio nominasse un direttore artistico. Io, com’è normale per un direttore d’orchestra, sono a Torino all’incirca per tre mesi l’anno. Ho bisogno di qualcuno che assicuri continuità nella direzione artistica. Un personaggio con cui stabilire un rapporto di fiducia. Una figura da selezionare secondo criteri strettamente meritocratici. Ho suggerito dei nomi. Sono degli italiani di grande qualità, che hanno fatto carriere straordinarie all’estero. Se non sono stati accettati, evidentemente è perché il sovrintendente ha paura che gli facciano ombra. E così sono venute meno le condizioni per rendere possibile il mio lavoro”.

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