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Niente consigli e navigatori: 7 torinesi su 10 sbagliano sempre strada. Ecco lo studio impietoso (e divertente) di ‘Found!’

Redazione Quotidiano Piemontese

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a-passeggio-sulla-superstrada-1-2851In estate ben 7 torinesi su 10 quando sono al volante sbagliano sempre strada, credendo di conoscere scorciatoie (31%), percorsi alternativi (24%) e ignorando le dettagliate informazioni di ogni navigatore (41%). Che si tratti di bivi su grosse diramazioni (22%) o di piccole strade nei luoghi di villeggiatura (46%), ben un torinese su 3 (29%) finge di essere un ottimo “conoscitore stradale” e non accetta alcun consiglio dai suoi compagni di viaggio, in particolar modo da mogli e fidanzate (75%). Per questo ben una coppia su 2 (51%) arriva anche a litigare su chi crede di aver ragione. Le frasi più ricorrenti? “Te l’avevo detto che ti sbagliavi”, “Fai sempre di testa tua”, “Non hai mai fiducia in quello che dico”.
E’ quanto emerge da uno studio di Found!, la prima communication agency italiana, condotto con metodologia WOA (Web Opinion Analysis) su un campione di circa 250 torinesi – uomini e donne tra i 20 e i 55 anni – attraverso un monitoraggio online sui principali social network per capire come si comportano durante i viaggi estivi in macchina.
“L’italiano per sua definizione arriva anche a fingere di sapere alla perfezione cose che spesso non conosce affatto pur di trovare una soluzione – spiega Saro Trovato, sociologo e fondatore di Found! – Con questo studio abbiamo voluto capire quanto questo essere ‘tuttologi’ quando si è in alla guida spesso si traduce in vere e proprie gaffe che, dalle risate ai litigi, diventano parte integrante del vissuto quotidiano e simpatici aneddoti da vacanza da raccontare”.
Ma perché i torinesi al volante si improvvisano ‘navigatori’? Se il 29% crede di acquisire sicurezza dall’essere alla guida e si trasforma in uno stratega del volante, il 18% ammette di farlo perché teme il giudizio del partner o degli amici sulla sua poca dimestichezza in strada. Il 47%, infine, dice di affidarsi all’istinto e di imboccare bivi e strade che trasmettono più sicurezza per via del poco traffico (12%) o per averle sentite nominare da chi le ha già praticate (15%).
Quali sono le scuse che accampano per giustificarsi? La maggior parte dei torinesi (45%) spiega di aver preso un abbaglio nel leggere la segnaletica mentre il 19%, ritenendo comunque di aver ragione, imperterrito afferma che erano le indicazioni ad essere sbagliate. C’è poi il 14% che cerca di sdrammatizzare spiegando che tutto sommato si ritarderà solo un po’ sulla tabella di marcia.
Come la prendono quando si accorgono di aver sbagliato? Appena 2 su 10 (18%) ammettono l’errore mentre la stragrande maggioranza (65%) ammette che la prima reazione è quella di non mostrare il disagio dell’aver sbagliato e cercando, facendo finta di niente e in maniera alternativa, di trovare ‘la retta via’ senza chiedere consiglio a nessuno.

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