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Ambiente

La bici, emblema della semplicità e metafora dell’amore: intervista al cantante dei Pagliaccio

Redazione Quotidiano Piemontese

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Pagliaccio“Bicicletta come emblema della semplicità e metafora dell’amore”. È questo il succo della canzone “Zerbino”, che fa da sfondo al video di presentazione del Bike Pride 2014. A suonarla sono i Pagliaccio, band biellese passata nell’incubatore di _resetfestival, reduce dal successo dell’apertura a Rock In Roma dei The Lumineers. In attesa del Bike Pride 2014, il 13 settembre a Torino la band sarà protagonista di un concerto semovente, a pedali, in cui il pubblico stesso dovrà seguire i musicisti in bicicletta, sui pattini o correndo. In vista dell’evento, Quotidiano Piemontese ha intervistato Alessandro Chiorino, voce e chitarra dei Pagliaccio.

Come nasce la canzone del video promo per il Bike Pride?
È una canzone che tratta il tema dell’amore visto con il nostro approccio, un po’ ironico e un po’ laterale. La bicicletta si inserisce all’interno di questa dinamica. Il testo racconta di quelle situazioni sentimentali in cui si fanno delle retromarce. In amore capita che si prendano delle posizioni ferree e poi si torni indietro addossando al partner la colpa del ripensamento.

La canzone gioca così sul mezzo di trasporto ed è una delle chiavi narrative del brano. Nella prima strofa il protagonista lascia e se ne va dicendo “tieniti pure la macchina”. Nella seconda strofa il protagonista fa retromarcia: “Io rimango a piedi senza la macchina”. C’è però il ripensamento finale: “Non me frega niente della macchina, io torno indietro a prenderti e vengo in bici”.

La tematica di fondo è amorosa ma il mezzo di trasporto è importante nella narrazione del mezzo. L’abbandono del mezzo a quattro ruote per quello a due ruote significa lasciare le cose grosse e ingombranti, per spogliarsi di tutto e arrivare alla massima semplicità nei sentimenti. Quando il protagonista dice “ti vengo a prendere in bici e faccio quello che dici”, a quel punto viene fuori il sentimento vero senza sovrastrutture, i giochi, l’orgoglio, etc… La bicicletta è quindi l’emblema della semplicità e diventa metafora del sentimento. Questo è il succo della canzone.

Il tema ambientale è una fonte di ispirazione per le vostre canzoni?
Sì, è un tema che ci appartiene e fa parte della nostra vita quotidiana. Nei nostri pezzi raccontiamo la vita di tutti i giorni e di conseguenza anche dell’ambiente, cercando di vederlo da più punti di vista. La bicicletta è un esempio. Oltre a quel pezzo, c’è un altro singolo, dal titolo “Irresponsabile”, che tratta il tema della raccolta differenziata. In quel caso la raccolta differenziata è un modo per raccontare tutte le scuse inventate per non separare i rifiuti: “Sono stanco, è difficile, non la so fare”. Una carrellata di tutte le scuse che inventiamo per non fare qualcosa. La raccolta differenziata è un’azione che fa parte del senso civico e che dovrebbe appartenere a tutti noi. “Sono stato irresponsabile, non contate su di me” è il ritornello della canzone. Si tratta ovviamente una provocazione. Con un po’ di impegno e di voglia si può tranquillamente fare.

Usate la bici per i vostri spostamenti quotidiani?
Dove abitiamo noi (Biella) i saliscendi del territorio non agevolano gli spostamenti in bici. Tuttavia questa non vuole essere una scusa e cerchiamo di usarla il più possibile. Il nostro bassista, in particolare, è il ciclista principale del gruppo: ogni volta che può, si muove in bicicletta.

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