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Ambiente

Addio alle terme di Vinadio. Lo stabilimento chiude e l’amministratore si sfoga su Facebook

Redazione Quotidiano Piemontese

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termeLe antiche terme di Vinadio chiudono bottega. Per sempre. Dopo vari tentativi di rilanciare la struttura, in difficoltà economiche, ordinanze, fallimenti, processi, etc. ora arriva la notizia della chiusura definitiva da parte della Satea, l’ente gestore. Solo pochi mesi fa, le terme sembravano dover rinascere, grazie anche ad una compagna di comunicazione mirata, ma servono molti investimenti per far ripartire il centro, anche come attrattiva turistica. Inoltre, per una permanenza più lunga di una sola giornata scarseggiano le camere per il pernottamento. Lo sfogo di Davide Calabrese, amministratore delegato della Satea che si è dimesso da poche settimane, sul profilo Facebook delle terme.

Ciao a tutti, cari amici, questa è la mia ultima comunicazione da amministratore delle terme di Vinadio. Le mie dimissioni sono ormai ufficiali e irrevocabili. Da oggi agirò esclusivamente come soggetto nominato dal tribunale di Bergamo per tutelare gli specifici interessi del socio Santo Calabrese, mio padre, per chi non lo sapesse, che, come molti sanno, è sotto tutela del Tribunale. Questa mia dolorosa scelta è maturata durante una riunione presso la presidenza della Regione Piemonte, riunione convocata, rispondendo ai nostri appelli, dall’assessore al Turismo (l’unica ad aver ascoltato i nostri appelli), alla presenza dell’assessore alla montagna Valmaggia e di due dirigenti dell’assessorato all’ambiente e alla sanità, nonché del sindaco di Vinadio.

In tale riunione il sindaco non solo ha ribadito che la carenza d’acqua per le terme di Vinadio non è un suo problema (già, perché a Vinadio manca l’acqua, e ricordiamo che il gestore dell’acquedotto è sempre il sindaco di Vinadio e che alcune sorgenti sono condivise con soggetti privati), questo poco conta.

Poco importa anche che per più di un’ora mi abbia insultato e dato dell’incapace, io che comunque le ho riaperte nei tempi e nei modi che avevo indicato, e sì, sono un buffone, perché in questi tempi solo un buffone può investire in questo paese. Poco importa che il sindaco sostenga di non potermi denunciare solo per una questione di forma, cioè perché sono l’amministratore delle terme di Vinadio. Quello che importa davvero è che in quella riunione gli ho chiesto per tre volte, finche io rappresenterò le terme, se ci potrà essere collaborazione tra il comune e le terme, e il sindaco ha risposto per tre volte di no. Ed ecco allora le mie dimissioni.

Quindi ora il sindaco potrà finalmente denunciarmi, io finalmente potrò denunciarlo, e vedremo se la collaborazione tanto invocata potrà finalmente avere inizio. Sono consapevole che mio padre sia sempre stato un osso duro da digerire per l’ing. Giverso, sicuramente quando mio padre con i suoi operai entrò in un terreno comunale per dissotterrare i rifiuti tossici ha posto tutti i presupposti per l’astio nei suoi confronti da parte del sindaco (rifiuti effettivamente trovati, ma per cui è stato assolto, come lui stesso dichiara, omettendo però che l’assoluzione è arrivata per prescrizione del reato, ma questo è un dettaglio).

Tante le questioni aperte tra le terme di Vinadio e il comune. Le terme di Vinadio oggi sono alimentate da un tubo del diametro di poco più di 6 cm, a Cuneo probabilmente questo sarebbe considerato e insufficiente per un condominio di poco più di 6 appartamenti. Mai le terme hanno chiesto soldi pubblici al comune per adeguare il tubo, ma un dialogo si. E il dialogo è stato negato. Peggio, prima ci viene offerta per scritto la possibilità di utilizzare la linea d’acqua di un soggetto privato, su cui noi abbiamo fatto affidamento, poi si scopre che tale autorizzazione forse non era nei poteri del sindaco, e che forse l’utilizzo di tale linea avrebbe danneggiato una grande azienda della Valle Stura, e che forse era opportuno interromperla.

Il sindaco di Vinadio ha candidamente ammesso nella riunione tenutasi in regione che a suo giudizio le terme debbano tornare in possesso del comune, in qualche forma giuridica a me sconosciuta, tanto che ne ha fatto menzione anche all’unione dei comuni. Il sindaco di Vinadio da anni sta operando per distruggere le terme di Vinadio affinché esse tornino al comune, ovvero a lui, che di quel comune è sindaco da 30 anni.

Nel 2011, per aiutare l’ex gestore, fallito senza pagare gli stipendi per un anno, il sindaco di Vinadio ha mentito all’asl, dichiarando che egli già era proprietario della struttura, e che quindi andava aiutato per permettergli di far rinascere le terme di Vinadio. Ha mentito ai proprietari delle terme, non notificando le ordinanze derivanti dai verbali asl e inducendo così erroneamente la proprietà a dare fiducia al soggetto fallito, che aveva l’obbligo contrattuale, se non di buon senso, di custodire con cura un patrimonio quali sono le Terme di Vinadio.

Viviamo in un momento e in un paese difficile, in cui tesori come le terme di Vinadio, che creano posti di lavoro, che funzionano e che potrebbero crescere, andrebbero protette. Viviamo in un territorio, quello di Vinadio, in cui il “sistema Ing. Angelo Giverso” non vuole tutelare le terme di Vinadio come patrimonio e come azienda fintanto che sono in mano alla famiglia Calabrese, che lo ricordiamo, come lo stesso sindaco ha ammesso, ha salvato le terme una volta già 30 anni fa.

Noi, per la seconda volta, abbiamo investito un vero patrimonio in quella struttura, che ahimé, lo so bene, spesi altrove, in un ambiente libero e non ostile, sicuramente oggi varrebbero molto di più. Tutti ci lamentiamo di quanto male va il nostro paese, per la burocrazia, per la politica, per il sistema, ma troppo poco noi italiani reagiamo.
Bene, io nulla ho fatto al sindaco di Vinadio per meritarmi il suo odio, nulla ho fatto all’assessore Valmaggia perché le mie otto mail venissero ignorate. Quello che ho fatto è stato investire centinaia di migliaia di euro nelle terme e riassumente molti ex dipendenti del gestore fallito. In cambio il comune di Vinadio già da un anno sostiene che vadano chiuse alla prima nevicata, perché non sicure, e oggi l’ha ribadito in un’intervista. Mai in cinquant’anni c’è stato un incidente alle terme per colpa della caduta neve.

Questo è il sindaco di Vinadio, questo è l’ambiente in cui ci viene chiesto di investire. Un anno e mezzo fa il sindaco mi disse che voleva costruire il suo laghetto, opera ritenuta abusiva dallo sopraintendenza dello stato, e per cui ha ricevuto una denuncia penale. In quell’occasione gli scappò che gli sarebbe piaciuto alimentare il lago con l’acqua calda di Vinadio, perché, in barba alla legge di stabilità, sarebbe riuscito a posare i tubi per portare la nostra acqua, la vostra acqua, in quel laghetto. Ad oggi tale opera, che non può considerarsi un lago naturale, visto che hanno scaricato sul fondo più di un ettaro di cemento perché non perdesse, non solo non rispetta alcuna normativa sanitaria, (di fatto il laghetto è una piscina), ma è considerato abusivo ed è costato un milione di euro ai contribuenti. E una nuova piscina, dove esistono tutte le piscine delle terme e degli albergatori di Bagni di Vinadio forse non serviva, se non per danneggiare proprio quelle terme e quegli albergatori tanto odiati dal sindaco di Vinadio.

Cosa succederà ora?

Il sottoscritto opererà in tutte le sedi legali per fare chiarezza sul sistema “Ing. Angelo Giverso”, partendo dalle sue anomale donazioni comunali (soldi pubblici ai privati) arrivando ai suoi abusi urbanistici ed edilizi. Questo lo dicono uffici dello stato, non io.

L’attuale amministratore il suo successore che verrà nominato entro fine anno opereranno affinché le terme tornino ad essere un patrimonio cuneese e piemontese. come già detto abbiamo ricevuto due offerte da imprenditori non cuneesi e anche da persone di cuneo, e la scelta ricadrà su chi offrirà maggiori garanzie per le terme di Vinadio e i suoi lavoratori.

Per prevenire rappresaglie già annunciate da oltre un anno in atti ufficiali e per consentire ai nostri dipendenti un meritato riposo, le terme di Vinadio saranno chiuse per due mesi, siamo sicuri che Cuneo e i suoi imprenditori ci aiuteranno a risolvere l’attuale incompatibilità tra proprietà e sindaco di Vinadio.

Con tutte le mie forze personali, e qui le terme nulla c’entrano, inviterò i cittadini di Vinadio a rendersi conto del male che l’ing. Giverso sta arrecando, e che autorimesse, donazioni, etc.. non valgono il loro futuro. Vinadio non avrà mai una vocazione industriale, deve puntare sul futuro dei giovani e del turismo, questo è ed è sempre stato. Chiederò loro di non cedere alle lusinghe di un sindaco ultra trentennale e di non avere paura di chi conosce i loro piccoli segreti. E’ così che i tiranni dominano.

Per me oggi le terme di Vinadio e i suoi cittadini sono la sintesi del nostro paese, mostriamo tutti, imprenditori, lavoratori e cittadini che siamo pronti a rinunciare ai nostri piccoli privilegi per la libertà e il futuro. Noi come soci, perché io non posso più parlare come amministratore, rinunceremo alla migliore offerta economica per la migliore offerta per il futuro delle terme, le terme non devono essere l’ennesima Alitalia italiana.

Ai cittadini di Vinadio chiediamo di prendere atto che ciò che il sindaco di Vinadio vi ha dato finora è già vostro diritto, abitate in uno dei paesi più straordinari d’Italia, e questo non è il vostro sindaco a garantirlo. Così i giovani scappano, riprendetevi il vostro futuro, perché il futuro è dei giovani. Ai dipendenti delle terme di Vinadio chiediamo di mantenere il vostro amore e la vostra dedizione, ma anche di protestare, anche contro di me, che non so garantirvi un futuro, che non so battere un nemico trentennale, ma sono in grado darvi il mio rispetto e la mia parola d’onore che la mia azienda passerà a chi quel posto davvero lo ama e che vuole il meglio per Vinadio, per Cuneo e per il Piemonte.

Mandate una mail chiedendo chiarimenti su futuro delle terme di Vinadio a questi indirizzi, sono mail pubbliche: lacultura@regione.piemonte.it; assessorato.valmaggia@regione.piemonte.it.

 

 

 

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