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Sopralluogo al campo rom di Borgaro dopo la proposta di bus separati – le riprese tra le baracche dei nomadi

Redazione Quotidiano Piemontese

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20141026_162448 (FILEminimizer)È iniziato tutto molti anni fa con la creazione del campo nomadi nei pressi di strada dell’aeroporto, tra Torino e Borgaro. Poi anni di convivenza difficile sia per il ripetutto lancio di sassi dai cavalcavia che si affacciano sull’autostrada, sia per i furti e le rapine a cadenza quasi quotidiano che avvengono sui pullman della linea 69 che percorre quella tratta e riporta a casa i rom. La questione è tornata d’attualità dopo le polemiche sulla proposta del sindaco di Borgaro Torinese di far saltare ai mezzi della Gtt la fermata nei pressi del campo, popolato dagli oltre 150 serbi e bosniaci (più alcuni abusivi), utilizzando per questi ultimi una linea “dedicata”. Il capogruppo di Fratelli d’Italia e An in Consiglio Regionale e Comunale, Maurizio Marrone, ha organizzato ieri pomeriggio un sopralluogo nel campo nomadi in questione, con i colleghi Consiglieri comunali di Borgaro, Marco Latella, Cristiana Sciandra, Alessandro Ferricchio ed il capogruppo FDI-AN di Ciriè, Davide D’agostino.
“C’è un regolamento comunale del 2004 riguardante questo campo che prevede norme severe in fatto di tempi di permanenza, condizioni igieniche, assistenza ai bambini e precedenti penali degli occupanti – spiega Marrone –, ma da dieci anni non viene applicato. Il Comune di Torino aveva anche già stanziato un milione e mezzo di fondi all’emergenza nomadi, ma nessuna opera è stata avviata, nonostante l’appalto risalga a quasi un anno fa”. Come si può vedere dal breve reportage filmato, le condizioni in cui vivono gli occupanti dell’area sono tutt’altro che ideali, tra auto bruciate, cavi elettrici volanti, topi e immondizia ovunque.
“Le soluzioni ci sono, basterebbe prenderle in considerazione – gli fa eco Marco Latella, ex avversario elettorale dell’attuale sindaco borgarese, Claudio Gambino -. La tratta del bus 69 va modificata e in alternativa si potrebbe potenziare la linea 46, che gli abitanti di Borgaro già pagano, per farla arrivare sino a Madonna di Campagna, senza fermate vicino al campo rom. Sarebbe però necessaria la sottoscrizione del Protocollo “Mille Occhi sulla Città”, vale a dire polizia privata che vigili, ma senza oneri per la collettività”.
Marrone ha però un obiettivo di più ampio respiro: “La necessità è chiudere i campi nomadi a Torino una volte per tutte: questa e’ la nostra richiesta per liberare le periferie torinesi e i comuni della cintura da criminalità e violenza, altro che reti per difendere l’autostrada dai lanci di sassi, raddoppi abusivi degli insediamenti, linee di pullman riservate e altre risorse pubbliche sprecate per ingrassare il business del finto assistenzialismo ai nomadi. Ne chiederemo conto al Sindaco Metropolitano Fassino in Sala Rossa”.

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