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Alessandria

Truffe agli anziani da veri operatori del gas che minacciavano sanzioni elevate agli utenti se non avessero installato nuovi tubi e rilevatori

Redazione Quotidiano Piemontese

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 Ennesima truffa agli anziani, ma stavolta i truffatori erano veri operai addetti al gas. Un bresciano di 43 anni è stato denunciato per tentata truffa ai danni di un vercellese. L’uomo, inoltre, risulta già indagato dai carabinieri di Rosignano Monferrato, nell’alessandrino, per il reato di associazione a delinquere finalizzata alla vendita, con raggiri agli anziani, di rilevatori di gas. Pochi giorni fa, una pattuglia della squadra volante vercellese, è intervenuta in via Natale Palli a casa di un anziano perché era stata segnalata la presenza di una persona che, dopo aver affisso manifesti all’ingresso delle abitazioni, aveva comunicato ai residenti che erano necessari alcuni lavori di adeguamento dell’impianto a gas. Uno dei condomini ha riferito di aver consentito all’impiegato del gas l’installazione di due rilevatori di gas a biossido di carbonio, pagando 200 euro. A poche ore di distanza, al 113, una vercellese ha segnalato di essere stata raggirata, consentendo anche lei l’installazione, da parte di un operaio specializzato, di un rilevatore di gas in casa, convinta da lui che fosse obbligatorio. Nel frattempo, la guardia di finanza ha segnalato di aver identificato altri due soggetti, con precedenti specifici di truffe agli anziani che avrebbero indotto gli utenti a cambiare il tubo del gas in cucina e a installare i rilevatori del gas, dietro pagamento di ingenti somme di denaro. Non solo, la questura ha ricevuto segnalazione, da una ditta bresciana, della presenza a Vercelli di alcuni suoi addetti vendita e tra i nominativi spiccavano proprio quelli degli uomini fermati dalla squadra volante e dai militari della guardia di finanza.

Dagli accertamenti effettuati è emerso che uno degli operatori del gas abbia incassato una somma pari ad euro 1.200 a danno di quattro vittime. Inoltre, il truffatore era munito di un registratore, poi sequestrato, sul quale erano impresse le fasi di incasso del denaro, per tutelarsi, a dimostrazione di non aver preteso i soldi, bensì di averli incassati con l’accordo degli utenti. L’illegittimità dell’attività è la modalità con cui gli addetti si sono presentano ai potenziali acquirenti, asserendo di dover cambiare tubi e installare rilevatori perché obbligatorio, necessario, pena l’irrogazione di cospicue sanzioni.

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