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Cronaca

Si rompe il riscaldamento, arrivano le stufette elettriche: pazienti dell’ospedale San Lazzaro al freddo

Redazione Quotidiano Piemontese

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Le stufette per scaldare i pazienti del San Lazzaro

Il freddo ha fatto ghiacciare e rompere i tubi dell’impianto di riscaldamento e ora i pazienti ricoverati (una decina quelli coinvolti) sono al freddo. Situazione incresciosa quella che stanno vivendo alcuni degenti dell’ospedale San Lazzaro di Torino dopo che ieri i condotti, risalenti allo stesso periodo della costruzione dell’ospedale (il più antico della città), hanno ceduto. Gli infermieri ed il personale hanno fatto arrivare 15 coperte dal magazzino e hanno portato delle stufette elettriche per scaldare le stanze. Un’emergenza nata già il 9 gennaio scorso, quando si decise di trasferire alcuni malati dalle Molinette al San Lazzaro, utilizzando come “polmone” il reparto di Week Surgery. “È come trovarsi in una scialuppa di salvataggio che sta affondando” ha commentato il delegato della Cisl FP Città della Salute, Mario Caserta che incolpa i vertici della sanità torinese dell’accaduto: “Era prevedibile, avevamo già segnalato che la scelta del San Lazzaro era una scelta sbagliata e la palazzina vetusta ha fatto il resto. Adesso sembra un ospedale da campo, i termosifoni elettrici (alcuni con il filo rammendato con il cerotto) provano a scaldare i malati. E il personale (che fa turni extra per sopperire alle mancanze di organico, ndr) è su tutte le furie, chiede l’evacuazione, meglio spostare tutti nei due reparti vuoti delle Molinette. Sembra di rivedere il film di tre anni fa, quando il nosocomio era rimasto senza caldaia. Si sa che d’inverno fa freddo!”

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