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Piemonte: sono 335 mila le ditte individuali di cittadini stranieri

Redazione Quotidiano Piemontese

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© Gianfranco Bella - Fotolia.com

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Integrazione possibile, questa sembra essere la parola d’ordine di una delle regioni d’Italia che ha, nel corso degli anni, visto crescere il numero degli stranieri in modo quasi esponenziale. Eppure da sempre si pensa che proprio il nord sia più integralista e chiuso verso il concetto di integrazione. I dati, tuttavia, dimostrano il contrario, e non solo, anche i servizi messi a disposizione di cittadini stranieri in regola sono sintomo di grande spirito di accoglienza e integrazione, a dispetto dei gravi problemi e malumori sollevati dalla crisi.

Nonostante le polemiche e i veleni che quotidianamente attanagliano come in una morsa il nostro Paese, la regione Piemonte è riuscita a dare la speranza di un futuro possibile a diversi cittadini non italiani o italiani ma non di nascita. Per capire cosa s’intende bisogna fare una veloce analisi del rapporto che intercorre tra impresa e immigrazione e per farlo si possono analizzare i risultati dell’indagine eseguita sui dati del registro delle imprese -dell’anno appena trascorso- delle Camere di Commercio.

Sono i numeri, infatti, a parlare chiaro. Le ditte individuali di cittadini extracomunitari sono ben 335 mila e registrano quindi un incremento del +7% se si confrontano a quelle dello scorso anno. Queste rappresentano oggi oltre il 10% di quelle totali tra le ditte individuali italiane. In grande controtendenza, quindi, le aziende straniere hanno registrato un aumento che consta di 23 mila unità, al contrario di quelle italiane che in seguito alla crisi sono scese di 11 mila. Difficile spiegare queste dinamiche se non con l’ipotesi di capitali da investire grazie anche al prestito a stranieri che viene regolarmente erogato a chi ne possiede i requisiti.

Per quanto riguarda un’analisi più nel dettaglio si può riferire che tra queste imprese straniere, il comparto più grande è rappresentato dalle imprese marocchine che prevalgono nel settore del commercio. Al secondo posto si piazzano quelle cinesi che raggiungono numeri importanti nel settore manifatturiero del tessile.

Per quanto riguarda nello specifico il territorio piemontese l’incidenza delle imprese straniere è dell’8,5% che arrivano quasi a sfiorare il 10% nelle province di Torino e Novara. Le percentuali più basse, sono a Biella con il 5,4% e Cuneo 5,5%.

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