Seguici su

Asti

Liceale di Asti trova l’algoritmo per combattere l’ebola

Redazione Quotidiano Piemontese

Pubblicato

il

L’Ebola è la febbre emorragica che ha ucciso oltre 10 mila morti soprattutto nell’Africa Occidentale. Una piaga alla quale si cerca un rimedio, una cura.
Una soluzione potrebbe essere arrivata da un giovane astigiano, Andrea Senacheribbe, neodiplomato con 100 e lode al liceo scientifico Vercelli di Asti. Questa giovane brillante mente ha sviluppato un programma informatico, tecnicamente un algoritmo genetico, che potrebbe dare il via alla formulazione di farmaci per combattere il temuto virus. Andrea ha scritto la tesina di maturità proprio su questo e il suo lavoro è stato selezionato tra i 90 progetti finalisti della quinta edizione di Google Science Fair, la più grande competizione scientifica al mondo, che dà la possibilità di provare a realizzare qualcosa di grandioso che, come recita lo slogan del concorso, “possa cambiare il mondo”. Lo studente astigiano dice di essersi ispirato alla selezione naturale di Darwin, una logica che ha applicato al suo progetto,partendo dalle molecole con le caratteristiche giuste a inibire la proteina virale dell’Ebola per poi farle evolvere e selezionare le più adatte a essere usate a scopo farmacologico.

Prima di tutto si è informato sulle ultime frontiere di studio sulla malattia, poi è cominciata la parte più complessa, la stesura del codice: si trattava di creare farmaci chimicamente realistici, che potessero funzionare. Un’impresa non facile, con il programma che si bloccava e le formule di astruse combinazioni di molecole che saltavano fuori. Il suo è un nuovo approccio, mirato alla scelta del farmaco, utilizzando l’informatica.

Andrea spiega così il suo lavoro: “Il mio progetto prevede essenzialmente la creazione di un algoritmo genetico che, partendo da una raccolta di molecole iniziali, le modifica per aumentare la loro affinità con un recettore, ad esempio una proteina di cui si desidera inibire l’azione, per scopi farmacologici. L’algoritmo, tradotto in un programma per computer, è stato prima testato e poi utilizzato per la ricerca di una potenziale cura per Ebola. Attraverso questo processo ho ottenuto due molecole che potrebbero essere buoni candidati per la lotta contro il pericoloso virus Ebola”.
Un progetto che potrebbe avere successo nel suo campo, un’innovazione che mette in luce due aspetti molto importanti: quanto una giovane mente possa spingersi lontano se accompagnata dalla passione e lasciata libera di volare, e quanto l’informatica sia oggi importante e applicabile a ogni ambito.

Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese