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La Regione approva il riordino delle province: ecco come saranno

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La Regione ha dato il via libera al disegno di legge che prevede il riordino delle province. D’ora in poi avremo quindi la Città Metropolitana di Torino e tre vaste aree. La prima prevede il cuneese, la seconda copre le zone che precedentemente facevano capo ad Asti e Alessandria. La terza riunisce Biella, Vercelli, Vco e Novara. L’unica a mantenere una certa autonomia è Verbania, che diventa provincnia montana per le caratteristiche del territorio e l’essere confinante con un altro Paese. Farà parte del quadrante nord, ma avrà poteri speciali.

Le nuove aree geografiche gestiranno le funzioni delegate dalla Regione (nei campi delle attività estrattive, dell’energia, dell’ambiente e delle foreste) in convenzione tra di loro, all’interno delle tre maxi aree che, insieme con la Città metropolitana, costituiscono lo scenario di fondo entro cui si colloca il disegno di legge.

Tra i vari compiti, le deleghe alla formazione professionale (tranne che per Torino) e per l’agricoltura, tornano a far capo alla Regione.

Per i cittadini, dicono in Regione, non cambierà nulla.

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