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Alessandria

Si contano i danni a Nizza Monferrato e dintorni per la grandine e il vento: gravi danni ai vigneti

Redazione Quotidiano Piemontese

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A Nizza Monferrato si contano i danno dopo il fortunale di pioggia, vento e grandine che ha colpito i vigneti della cittadina. La protezione civile nicese avere diramato un allerta, ma le cose sono andate molto peggio del previsto. A Nizza l’acqua e il fango hanno invaso le vie e vicino all’ospedale Santo Spirito,  una folata ha rotto parte del tetto scagliando la copertura a più di 40 metri sopra le auto parcheggiate. Il Comune di Nizza Monferrato sta contando i danni per chiedere alla Regione lo stato di calamità, ma dovrebbero superare i 200 mila euro.

Oltre a tetti scoperchiati, piante abbattute e  centralini dei vigili del fuoco intasati i danni gravi sono arrivati ai vigneti di San Michele, Castel Boglione, Rocchetta Palafea e Montabone e vanno dal 10 al 40% del prodotto.

Gianluca Morino, viticoltore alla Cascina Garitina, tra Nizza e Castel Boglione  racconta il suo stato d’animo:

“E dopo due mesi di caldo e siccità – ha scritto -,  la famosa e prevista gocciafredda ha fatto i suoi danni sulle nostre colline. Danni che potrebbero risultare importanti vista la vicinanza alla vendemmia e lo scarso tempo di recupero che avrà la vite”.
Aggiunge: “Non metterò le foto dei vigneti dove il danno è stato del 100% perché mi piange il cuore e realmente li non c’è più nulla da fare”. Spiega che “in media in vigna i danni sono dai 10 ai 30 acini colpiti per grappolo soprattutto nelle vigne con disposizione nord-sud siccome il temporale si è approcciato da ovest sud-ovest”. Trova anche modo di puntualizzare: “La cosa che salta agli occhi è il diverso danno subito dai grappoli già maturi in confronto a quelli ancora acerbi”. Di fatto, “i grappoli in maturazione manifestano un danno minore”, e questo “perché la buccia è più elastica e le viti erano in crisi idrica quindi presentavano grappoli ed acini poco turgidi che si sono comportati un po’ come gomma”.
“Cosa faremo ora?” si chiede, e informa: “Trattamento urgente a base di rame per sfruttare la sua azione disinfettante e cicatrizzante e poi, se il meteo ci aiuta, passeremo ad eliminare gli acini colpiti che si spera secchino”.

 

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