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Cronaca

48 anni fa moriva Gigi Meroni

Redazione Quotidiano Piemontese

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Dire che era un tipo bizzarro è forse dire poco. Ma bizzarro, oltre che fuori, lo era anche in campo e questo faceva impazzire gli avversari. Era estroso, pieno di fantasia e talento, tecnica e tanto cuore. Per molti, il più grande talento che abbia vestito la maglia del Torino nel dopo Superga. Parliamo di Luigi, per tutti Gigi, Meroni, che esattamente 48 anni fa, il 15 ottobre del 1967, a soli 24 anni, moriva in corso Re Umberto a Torino investito da un’auto. A bordo di quell’auto Attilio Romero, allora neo patentato, tifosissimo granata, futuro presidente della società.

Un vero anticonformista, amato oppure odiato. Andava in giro per la città con la sua gallina tenuta al guinzaglio, abitava in una mansarda in centro e amava le belle macchine. Capelli e baffi lunghi, come quei ragazzi che solo un anno dopo la sua scomparsa avrebbero dato vita al ’68.

Lì dove Meroni è morto, in corso Re Umberto, da qualche anno c’è un cippo che lo ricorda. Per tutti era la “farfalla”, per via delle sue movenze graziate e sinuose. I suoi dribbling facevano ammattire i difensori, le sue finte e i suoi scatti erano incontenibili. La maglia numero 7 del Toro ancora oggi è accostata al nome di Meroni, uno dei più grandi talenti della storia del calcio italiano.

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