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Ambiente

Inquinamento e siccità, Confagricoltura Asti: intervenire immediatamente

Redazione Quotidiano Piemontese

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La sempre più difficile situazione ambientale piemontese comincia a provocare danni anche all’agricoltura locale. Inquinamento e siccità prolungata preoccupano seriamente Confagricoltura di Asti, che ha diramato una richiesta di intervento immediato tramite questo comunicato

Oggi è il giorno del solsistizio d’inverno che, almeno su carta, sancisce l’inizio della stagione più fredda dell’anno, dopo un autunno contrassegnato da temperature miti e la pressochè totale assenza di precipitazioni atmosferiche.
Novembre 2015, stando ai dati dell’Arpa Piemonte, è risultato il mese di novembre più caldo dal 1958 ad oggi, con temperature di circa 4° superiori alla media nell’Astigiano.
Scarsissime le precipitazioni: nella nostra provincia sono caduti appena 1,4 mm di pioggia, rispetto alla media di 100,7 mm del mese rilevata negli anni precedenti dall’Arpa.
Confagricoltura Asti esprime grande preoccupazione per la forte siccità che sta interessando le nostre campagne, e dovrebbe perdurare almeno fino a Natale, problematica che si accompagna all’innalzamento dei fattori inquinanti nell’aria.
Emblematico è il livello “estivo” del fiume Tanaro ad Asti, all’altezza della centralina Arpa del ponte di corso Savona: appena 17 centimetri al di sopra dello zero idrometrico.
L’assenza di precipitazioni rischia di condizionare drasticamente il livello di scorte idriche solitamente assicurato da piogge e nevi, fattori indispensabile per la crescita delle coltivazioni e il risveglio ottimale, in primavera, delle viti.
I mutamenti climatici ormai in atto da diverse stagioni impongono inoltre una severa riflessione anche a livello locale sulle politiche ambientali da intraprendere.
Confagricoltura Asti sottolinea l’importanza di proporre interventi a favore della mobilità sostenibile, a patto che siano concordati con i negozianti e non rappresentino un ostacolo all’economia locale, ed incentivi per l’utilizzo di fonti rinnovabili quali fotovoltaico, solare termico e biomasse.