Seguici su

Cittadini

Torino, al San Giovanni Bosco donna malata di tumore salvata grazie a nuova tecnica di ossigenazione

Redazione Quotidiano Piemontese

Pubblicato

il

La tecnica è quella che si usa anche per la terapia contro l’aviaria. Si chiama tecnica extracorporea (ECMO) e i medici al San Giovanni Bosco l’hanno usata per incrementare gli effetti della chemioterapia. Salvando la vita a una 50enne.

La tecnica, uno dei rari casi casi in Europa, è stata adoperata sulla donna, ricoverata al San Giovanni Bosco per un linfoma di Hodgkin.

Ma cos’è l’ECMO? 

Spiegano i medici che l’ECMO, permettendo il riposo dei polmoni malati, è una pratica clinica indicata nei pazienti con grave insufficienza respiratoria, condizione in cui si trovava la paziente. Come anche chi è affetto da aviaria. Ecco perché il dottor Sergio Livigni, accertato che l’ insufficienza respiratoria delle donna era causata da una fistola bronco pleurica generata da una massa tumorale tanto grande da occupare quasi tutto il lobo superiore del polmone destro, mettendola così in pericolo di vita, ha deciso di intervenire con la sua equipe utilizzando il circuito extracorporeo.

Spiega il dottor Sergio Livigni: “Si tratta di uno dei pochi casi descritti in tutta Europa di estensione dell’indicazione all’utilizzo di circolazione extracorporea in pazienti con patologia ematologica maligna che ci ha permesso di salvare la vita alla signora, giunta alla nostra Rianimazione in condizioni disperate”.

“La paziente – aggiunge Livigni – era in condizioni tali da non permettere una ventilazione artificiale normale”.  Scoperto che la massa tumorale era un linfoma di Hodgkin, per poter iniziare la terapia chemioterapica di attacco, è stata mantenuta l’Ecmo.

“Il riposo respiratorio e il trattamento chemioterapico mirato hanno infatti permesso un graduale ripristino della funzione polmonare – spiega il dottor Livigni – con un miglioramento del quadro clinico in pochi giorni, permettendo alla paziente di proseguire il suo percorso di cura”.

Conclude Livigni: “Si tratta di uno dei pochi casi descritti in tutta Europa di estensione dell’indicazione all’utilizzo di circolazione extracorporea in pazienti adulti con patologia ematologica maligna”.

Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese