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Salute

Rebecca, 3 anni, ha un tumore e su Facebook sono stati raccolti più di 28mila euro per le terapie

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La storia di Rebecca, 3 anni, da Alpignano, dimostra una volta di più la potenzialità dei social network. La piccola è affetta da un tumore cerebrale in fossa cranica posteriore. Ha subito due interventi chirurgici e diversi cicli di chemioterapia, che tuttavia non sono stai risolutivi. La famiglia ha quindi deciso di sottoporre la piccola Rebecca ad una costosa terapia: la protonterapia.

L’unico centro italiano è però a Trento e la Regione Piemonte non passa questo servizio. La pediatra di Rebecca, la dott.ssa Roberta Bretto, ha così deciso di scrivere la lettera che vi riportiamo qui sotto per chiedere aiuto e raccogliere i soldi che servono, quasi 40 mila euro.

letter-roberta-bretto per rebecca
E qui entra in gioco facebook, perchè a partire da quella lettera è nato un gruppo Facebook che ha allargato a dismisura il bacino di utenza e in meno di tre giorni sono stati raccolti già oltre 6 mila euro (aggiornamento: 28 mila euro raccolti).

NOTA IMPORTANTE

Prima di raccontarvi questa storia abbiamo verificato che fosse vera ed abbiamo avuto le conferme del caso.
E’ bene però anche sapere che sulla terapia in questione esistono alcune questioni aperte e la stessa dott.ssa Bretto ha tenuto a precisare nei  giorni successivi con un post sul suo profilo Facebook quanto segue

Ciao a tutti, voglio fornire alcune precisazioni sul caso di Rebecca, la mia paziente affetta da tumore cerebrale. La scelta di sottoporla alla protonterapia è stata presa in assoluta autonomia dai genitori della bimba, seguendo il parere dei medici di Trento ma non le indicazioni proposte dall’oncologia del Regina Margherita. Effettuata la scelta, io mi sono limitata ad attivarmi per la ricerca fondi di cui vi ho già scritto in quanto la terapia in questione non è ad oggi prevista nei LEA del Piemonte secondo quanto affermato nella lettera di rifiuto del rimborso che hanno ricevuto i genitori i quali comunque tenteranno ancora un confronto con la “regione”. Infine, il mio precedente messaggio non vuole essere assolutamente una campagna promotrice della protonterapia che non deve essere confusa per una panacea utile a qualsiasi caso ma che trova specifiche indicazioni definite dagli specialisti oncologi. Ovviamente speriamo tutti che questa la difficile decisione presa dai genitori di Rebecca sia la migliore. Grazie

Aggiornamento 16 febbraio: la Regione ha deciso di anticipare i soldi per la terapia di Rebecca.