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Cuneo

Autostrada Torino-Savona, lavoratori in stato di agitazione

Redazione Quotidiano Piemontese

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Lavoratori dell’autostrada Torino-Savona in stato di agitazione contro la “Società che vorrebbe desertificare la presenza del personale ai caselli”. Ecco la nota dei sindacati che annuncia la mobilitazione:

Le Rappresentanze Sindacali dell’Autostrada Torino Savona hanno dichiarato lo Stato di agitazione del personale della “Verdemare” in quanto l’Azienda, unilateralmente, ha preso decisioni di utilizzo del personale che costituiscono i presupposti per “desertificare” la presenza di addetti presso i caselli. La Società, incurante del percorso di trattativa in atto, calpesta le regole fissate nella legge, nel contratto e dagli accordi e impedisce di realizzare quel servizio ai cittadini che utilizzano l’autostrada che i lavoratori ed il Sindacato si auspicano e propongono a loro vantaggio.

La chiusura delle piste con operatore, se realizzata senza adeguare i caselli alla possibilità di assistere chi è in difficoltà, la scelta di ignorare che, senza investimenti strutturali, è contro il Codice della Strada fermarsi alle stazioni, con automobilisti che “vagano a piedi” per le stesse stazioni, con rischi per la loro incolumità, alla ricerca di persone addette a cui pagare gli scontrini di mancato pagamento di cui spesso non hanno responsabilità… sono queste alcune fra le situazioni che il Sindacato denuncia e che l’Azienda ha deciso di ignorare.

Le Autostrade sono un bene pubblico, realizzato con i soldi delle tasse di tutti, date in Concessione affinché la loro gestione realizzi con efficienza la possibilità di utilizzarle per la libera circolazione delle persone e delle merci. Il Sindacato chiede che questo bene pubblico sia gestito come un servizio, a vantaggio di tutti e in maniera efficace, non di ridurlo a gabella medievale per la quale si paga solo per passare, ma gli eventuali disservizi sono tutti a carico dell’utenza. Disservizi che gli addetti dell’esazione, per come è descritta nel contratto la loro mansione, dovrebbero e vorrebbero risolvere immediatamente, ma che la “Verdemare”, in alcuni casi, ha persino reso difficilmente superabili perché ha chiuso il Centro Servizi di Moncalieri (e, dal 1° marzo, saranno chiusi anche quelli di Villanova d’Asti sulla A21 e di Rondissone sulla A4) costringendo chi ha problemi, magari senza colpa, a sopportare l’onere di recarsi solamente al Centro di Settimo Torinese, con perdita di tempo, denaro e qualche momento di “arrabbiatura”.

I lavoratori e il Sindacato della Torino Savona con la loro protesta si augurano che le scelte aziendali non siano la prima mossa verso la completa cancellazione della presenza umana in autostrada, al casello; un “deserto” pagato a caro prezzo se i cittadini che la utilizzano si trovassero in difficoltà. Il loro impegno è pertanto di tenere informati i cittadini della loro vertenza e delle azioni che intraprenderanno, se non si aprirà un dialogo costruttivo e ragionevole con l’Azienda.

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