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L’appello online funziona, il Piemonte riconosce l’adroterapia e il malato di tumore potrà curarsi

Redazione Quotidiano Piemontese

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Ricorderete probabilmente il caso di Luigi Scudieri, malato di cancro, impossibilitato a curarsi in quanto il Piemonte non riconosceva l’adroterapia, l’unica in grado di aiutarlo. Per sollevare il caso e chiedere aiuto l’uomo aveva aperto una petizione su Change.org e ne avevamo parlato anche noi di Quotidiano Piemontese (ricevendo peraltro alcune offerte di aiuto da girare alla persona interessata).

Ora però la situazione è cambiata. L’assessorato alla Sanità della regione Piemonte ha infatti riconosciuto l’adroterapia come ‘Terapia Salvavita’, risolvendo la situazione del signor Scudieri e di quanti si trovavano nella sua situazione.

Qui di seguito l’annuncio comprensibilmente gioioso

Carissimi Firmatari,
l’assessorato alla Sanità della regione Piemonte ha riconosciuto l’adroterapia come ‘Terapia Salvavita’ per il tumore di cui sono affetto, e pertanto mi viene data l’autorizzazione ad effettuarla al centro CNAO di Pavia.

Il Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica di Pavia è un centro di eccellenza, uno dei 4 centri al mondo, l’unico in Italia, in grado di curare i tumori più aggressivi, resistenti alla radioterapia e non operabili. Il Centro riceve dallo Stato sempre meno sostegno economico, rischiando la chiusura. Approfitto per chiedervi di sostenere il Centro con il 5 per mille della dichiarazione dei redditi, sul sito del CNAO si possono trovare tutte le indicazioni e tante altre utili notizie. Oggi solo i residenti in Lombardia o Emilia Romagna possono accedere alle cure presso il Centro col SSN. I pazienti delle altre Regioni, per accedere ai trattamenti, devono chiedere autorizzazione alle loro Asl con lunghe attese burocratiche, questo in attesa che l’adroterapia sia inserita definitivamente nei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), cosa del resto oramai certa.

Nel mio caso, alla mia richiesta la risposta è stata un categorico no: “Purtroppo, l’iter di approvazione, con la conseguente entrata in vigore del provvedimento, è ancora lungo e complesso, e attualmente non è possibile quantificare la tempistica”. Purtroppo però la malattia ha un iter molto diverso. Personalmente avrei voluto curarmi in silenzio e con riservatezza. Avrei anche potuto farlo, seguendo il consiglio di tanti: ‘Cambia la residenza, tanto così fanno tutti’. Sì, vero! Infatti come al solito si è praticamente obbligati a trovare scorciatoie o, come le chiamano oggi, ‘escamotage’. E invece NO.

Questa terapia DEVE essere riconosciuta gratuitamente all’interno del Sistema Sanitario Nazionale, dalla mia Regione come da qualsiasi altra Regione. I tempi burocratici e problemi di piani di rientro non devono ricadere sulle persone ammalate: è un nostro diritto, e grazie a tutti voi mi è stato riconosciuto. Sono commosso per la solidarietà e l’aiuto che mi avete dato. Questa battaglia l’abbiamo vinta insieme, perché è certo che senza il vostro aiuto non ci sarei riuscito. Firma dopo firma si è data voce anche ad altri come me, ma soprattutto in tanti si è venuti a conoscenza di problemi che di solito non sono noti a meno che non se ne sia toccati di persona. Rimane comunque l’amarezza nel pensare che per ottenere un diritto è necessaria una petizione.

Ora finalmente posso dedicare tutte le mie energie alla cosa più importante e cioè curarmi. Ringrazio di cuore uno per uno tutti i firmatari. Ringrazio per il sostegno avuto da parte della Vicepresidente del Consiglio Regionale Daniela Ruffino. Colgo l’occasione per ringraziare tutti i Medici e tutto il Personale con cui sono entrato in contatto nelle varie Strutture fin dall’inizio, ancora prima della diagnosi, dove posso dire di aver trovato competenza, professionalità e umanità.
Luigi Scudieri

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