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Cultura

Settimo Torinese candidata Capitale Italiana della cultura 2018

Redazione Quotidiano Piemontese

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La Città di Settimo Torinese si è candidata per diventare Capitale Italiana della cultura 2018. La scelta del Comune vuole  dimostrare come la città rappresenti il simbolo di una periferia che attraverso la cultura ha saputo fare integrazione, ha saputo ribaltare il proprio destino, trasformando elementi di marginalizzazione in opportunità di sviluppo.

Da cosa nasce la candidatura di Settimo? Settimo che non ha una reggia, non ha castelli, non ha cattedrali rinomate, non ha affreschi rinascimentali, non ha residenze sabaude, non ha monumenti simbolo, non ha musei d’arte contemporanea… Settimo Torinese non è infatti una città d’arte, ma è una città in cui fare cultura – nella sua concezione più viva, dinamica, innovativa e soprattutto sociale – è diventata un’arte.

Attraverso la cultura Settimo ha conquistato centralità, abbandonando il luogo comune di periferia dormitorio. Noi ci siamo chiesti se una città non d’arte potesse diventare capitale italiana della cultura e abbiamo deciso di provarci. Crediamo infatti che la nostra Città rappresenti il simbolo di una periferia (non l’unica per fortuna) che attraverso la cultura ha saputo fare integrazione, ha saputo ribaltare il proprio destino, trasformando elementi di marginalizzazione in opportunità di sviluppo.

Una città che grazie alla cultura ha trovato una strada di riscatto, una città che è il simbolo di un “rammendo delle periferie” in senso culturale, urbanistico e industriale. Settimo non è una città bella nella concezione classica del termine, ma è una città viva che si è sviluppata attraverso e grazie alla cultura, e che oggi è un laboratorio di idee, di innovazione, di sostenibilità. Soprattutto è una città accogliente che ha saputo (ri)definire la sua identità, rivendicata ormai con orgoglio dai suoi cittadini. Una città che, se diventasse capitale italiana della cultura, avrebbe la possibilità di continuare con ancora più forza il proprio percorso di crescita e sviluppo, diventando il simbolo di una periferia che non si rassegna, di un luogo in cui la cultura è viva e innovativa e si fa ogni giorno in ogni luogo.

Come scrive Italo Calvino nelle Città Invisibili: “Esistono immagini di città felici che continuamente prendono forma e svaniscono, nascoste nelle città infelici”. Settimo Torinese capitale italiana della cultura 2018 sarebbe una città felice non più nascosta dalle città infelici.

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