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Paolo Conte chiude MonfortinJazz 2016

Redazione Quotidiano Piemontese

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Meglio non poteva chiudere, la quarantesima edizione di MonfortinJazz. Una serata sotto una stellata magnifica, perfetta per accogliere Paolo Conte, vera star della nostra musica d’autore. L’avvocato astigiano con l’arte e la poesia nelle vene, ha portato sul palco dell’Auditorium Horszowski di Monforte, tutto il suo carico di charme, capacità d’interpretazione e grande musica, accompagnato da una magnifica orchestra, affiatata al meglio per rendere le sue magiche atmosfere.

Qualcosa che va oltre il brano o l’esibizione, un vero microcosmo fatto di suoni, sensazioni e immagini, acuito dalla location, splendida che ha amplificato il potere della sua musica.
Sempre molto sobrio, abbigliamento casual, ma grande feeling fin da subito, si parte al microfono con “Ratafià” da quel capolavoro che è “Aguaplano”,leggendario album del 1987, per poi accomodarsi al piano e portare il pubblico nel mondo delle sue armonie e sensazioni con “Sotto le stelle del jazz”, brano che oltre trent’anni fa gli valse la Targa Tenco, una delle tante vinte. “Come Di” con l’inconfondibile cantato che ha reso celebre Conte nel mondo e poi la malinconia di “Alle prese con una verde Milonga”.

Il nuovo repertorio esordisce solo adesso con “Snob”, brano dal suo ultimo album di due anni fa, per poi riprendere con alcune perle come “Recitando”, sempre da “Aguaplano”. Da “Appunti di viaggio” ci offre “Gioco d’azzardo” e la splendida “Diavolo Rosso”, mentre riprende “Paris Milonga”, altro suo celebre lavoro, con “Madeleine” e “Via con me”. Ad ogni brano, uno dei suoi eccezionali orchestrali diventa protagonista e viene presentato alla fine del brano, credo che Lucio Caliendo con il suo oboe, abbia reso davvero magica l’esecuzione di “Max”,forse il momento più alto ed intenso della serata, un brano straordinario, tra poesia e armonia, perfettamente fuso con l’atmosfera del teatro. “Le chic et le charme” dove è il kazoo, strumento da sempre amato da Conte, a diventare protagonista, precede l’ultimo brano, un breve bis, ovvero “Tropical”,suggestivo ed allegro pezzo dal suo ultimo lavoro “Snob”.
Un’ora e mezza di concerto, alcuni dei suoi grandi classici, certo qualcosa rimane sempre per strada, vista la grande quantità di successi, come “Gelato al limone”, “Messico e Nuvole”, “Azzurro”, per cui non c’è stato spazio.
Alla fine solo applausi a scena aperta, con Renato Moscone, direttore artistico del festival che raggiunge Paolo sul palco per un abbraccio e per un dono, un magnum di Barolo, impreziosito dalla veste grafica dell’artista albese Valerio Berruti.
Si chiude la serata con un bicchiere di Barolo, offerto dagli organizzatori del festival, ancora una volta di grande successo per critica e pubblico. Grazie a MonfortinJazz e Las Chicas Adfarm per il supporto. Ci vediamo l’anno prossimo.
Setlist:Ratafià, Sotto le stelle del jazz, Come di (Nunzio Barbieri), Alle prese con una verde Milonga (Jino Touche) , Snob (Di Gregorio), Recitando (Luca Enipeo), Dancing (Luca Velotti), Gioco d’azzardo (Max Pitz), Gli impermeabili (Claudio Chiara), Madeleine (Piergiorgio Rosso), Via con Me, Max (Lucio Caliendo) Diavolo Rosso (Piri), Le chic e le charme. Bis Tropical

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