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Alessandria

Evento alluvionale 21-26 novembre 2016, pubblicato il rapporto preliminare

Redazione Quotidiano Piemontese

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La piena del Tanaro e dei suoi affluenti nella parte alta del bacino è confrontabile, in termini di severità, a quella dell’alluvione del novembre 1994. Questo uno dei dati che  emerge dall’inquadramento meteorologico ed idrologico preliminare dell’evento alluvionale che ha colpito il Piemonte la scorsa settimana, pubblicato dall’Arpa.

Il rapporto mette in evidenza cause, intensità e distribuzione territoriale dei fenomeni sulla base delle misure rilevate dai sistemi di monitoraggio gestiti da Arpa Piemonte.

Tra il 21 e il 25 novembre l’intera regione è stata interessata da precipitazioni forti e persistenti con particolare insistenza, inizialmente, nel cuneese ed alessandrino al confine con la Liguria, e successivamente, il 22 e 23 novembre, nelle zone del vercellese, biellese e alto torinese. Le precipitazioni più intense di tutto l’evento sono state registrate il 24 sul settore occidentale e ancora al confine con la Liguria nell’alta val Tanaro. Durante la giornata del 25 le precipitazioni hanno ulteriormente coinvolto il torinese e l’alta provincia di Cuneo.

I massimi di precipitazione sono stati registrati nelle stazioni nell’alta val Tanaro a Piaggia (CN) con 632,6 mm complessivi, Ponte di Nava Tanaro (CN) 620,6 mm, Calizzano (SV) 612,4 mm. Nel bacino della Stura di Lanzo la stazione di Niquidetto, ubicata nel Comune di Viù (TO) con 609,6 mm ha registrato i quantitativi maggiori di pioggia, mentre nell’alto Po, il pluviometro di Barge (CN) ha registrato 593,4 mm. Tali valori rappresentano più del 50% della precipitazione media annua; a livello del bacino del Po chiuso alla confluenza con il Ticino il contributo medio di circa 210 mm, rappresenta il 20% circa della precipitazione totale annua.

Dal confronto con i due principali eventi che hanno interessato il Piemonte negli ultimi decenni, ovvero l’alluvione del 1994 e quella del 2000, si deduce che le precipitazioni medie, ragguagliate ai bacini idrografici, risultano più significative per Tanaro, Bormida, Orba e Stura di Demonte e nel Piemonte occidentale per l’alto Po, Pellice, Varaita, Maira e Dora Riparia.

Le precipitazioni cadute nel corso dell’evento hanno generato significativi incrementi di livello dei corsi d’acqua del reticolo idrografico piemontese. Nel settore settentrionale i corsi d’acqua che hanno avuto le maggiori portate sono il Sesia e relativi affluenti, Orco, Malone, Stura di Lanzo, Ceronda e Dora Riparia. A sud di Torino si sono registrati marcati incrementi dei livelli idrometrici in particolare sul Chisone, Pellice, Varaita e Chisola e nei settori meridionali su Belbo, Bormida di Spigno e Bormida di Millesimo.

La piena del Tanaro e dei suoi affluenti nella parte alta del bacino è confrontabile, in termini di severità, a quella dell’alluvione del novembre 1994.

La piena lungo il fiume Po ha avuto un colmo molto lungo dovuto sostanzialmente allo sfasamento dei contributi dei suoi tributari. Nel tratto fino a Torino i valori registrati sono del tutto simili a quelli osservati nell’alluvione dell’ottobre 2000.

 

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