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Le attività della Polfer in Piemonte nel 2016

Redazione Quotidiano Piemontese

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La polizia ferroviaria di Piemonte e Valle d’Aosta ha reso noti i risultati conseguiti durante tutto il 2016. Gli operatori del Compartimento hanno proceduto a controllare ed identificare complessivamente n.96.956 persone di cui n. 32.977 straniere, con un incremento del dato, rispetto al 2015, del 4,31 %; le persone arrestate sono state n. 69 mentre quelle indagate a piede libero ammontano a n.1019.

Nell’espletamento dei servizi specifici sopra accennati, sono stati accompagnati presso le Questure n. 972 fermati, con un aumento del 72 % rispetto all’anno precedente e sequestrate n. 46 armi, di cui n.32 da taglio.

L’impiego del personale del Compartimento di Polizia Ferroviaria per il Piemonte e la Valle d’Aosta si è altresì articolato, sempre nel corso di tutto il 2016, negli oltre 13.000 servizi di vigilanza nelle stazioni F.S. con pattuglie in uniforme appiedate o a bordo del mezzo elettrico Polfer, nei n.1.100 servizi antiborseggio in abiti civili, effettuati sia negli scali ferroviari che a bordo treno, nonché in numerosi servizi preventivi di bonifica negli scali torinesi, realizzati anche con l’ausilio del Reparto Mobile, del Reparto Prevenzione Crimine Piemonte e di Unità Cinofile della Questura di Torino. Lo stesso personale specialistico, ha fornito collaborazione in occasione di controlli straordinari a viaggiatori e bagagli scaturiti  dagli allertamenti anti terrorismo che hanno contraddistinto svariati periodi dell’anno appena conclusosi. Non di meno efficace si è evidenziata la presenza e collaborazione di militari dell’Esercito che ormai da oltre sei mesi a questa parte affiancano gli Agenti della Polfer nel disimpegno dei quotidiani servizi di vigilanza e monitoraggio nella stazioni di Porta Nuova e Porta Susa. Sempre in tale contesto, particolare attenzione è stata rivolta alla sicurezza del personale FS e dei viaggiatori a bordo treno, assicurando, la scorta con operatori esperti su n. 13.303 convogli ferroviari.

Stabile il dato riguardante i delitti verificatisi in ambito ferroviario (1114 del 2016 rispetto ai 1112 del 2015) cui, peraltro, fa da riscontro l’incremento più che apprezzabile del numero di arrestati ed indagati poco sopra evidenziato.

Anche l’attività contravvenzionale per violazione del Regolamento di Polizia Ferroviaria ha registrato risultati soddisfacenti; i relativi servizi, mirati al contrasto di comportamenti illeciti in ambito ferroviario, primi fra tutti gli indebiti attraversamenti di binari, che purtroppo, proprio nell’anno appena trascorso, sono risultati essere le cause principali di investimenti mortali, nonché all’occupazione abusiva di carrozze in disuso, hanno consentito l’elevazione di ben 496 sanzioni, rispetto alle 460 contestate nel 2015.

Nel 2016 sono state inoltre rintracciate 62 persone, di cui 53 minori che si erano allontanati dalle proprie abitazioni. Uno degli ultimi episodi, in ordine di tempo, maggiormente significativo è stato il rintraccio di 4 minorenni scomparsi, avvenuto nell’ottobre scorso a Verbania, sulla tratta ferroviaria Stresa-Domodossola, ad opera degli Agenti del Posto Polfer di Domodossola.

Nell’espletamento dell’attività di repressione di reati, sono stati altresì effettuati mirati servizi volti al contrasto dei furti di rame in ambito ferroviario. Complessivamente sono stati controllati n. 99 depositi di rame e materiale ferroso, con il contestuale sequestro di oltre 23,455 tonnellate di rame e cavi di rame, di illecita provenienza.

Tra le operazioni di maggior rilievo, si rammentano: il recente sequestro di circa 600 Kg. di materiale contenente rame, a carico di autori di furto di accumulatori di corrente; l’arresto di 4 cittadini rumeni, responsabili di rissa nella stazione di Roma Tiburtina, effettuato, non senza fatica, da personale in servizio di scorta a lunga percorrenza; la rissa tra ben 12 minorenni sedata dagli agenti della Sottosezione di Torino Porta Susa, avvenuta nella stazione stessa; l’arresto di un ventenne albanese ed un diciannovenne italiano di origini nordafricane, ritenuti i “leaders” di una banda che perpetrava rapine pressoché quotidiane sulle tratte Torino-Cuneo e Bra-Cavallermaggiore ai danni di giovani, principalmente minorenni; il fermo di un italiano con al seguito una fedele riproduzione di pistola Beretta, notata da un passeggero, e prontamente rintracciato da personale Polfer di Torino, a seguito del quale, l’uomo è risultato essere il potenziale autore di numerose truffe a carico di anziani, poiché trovato in possesso, di numerose copie di tessere e contratti in bianco della società ENI.

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