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Saitta: la legge contro il gioco d’azzardo sta funzionando

Redazione Quotidiano Piemontese

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Rispondendo questa mattina in Consiglio regionale ad alcune interrogazioni, l’assessore alla Sanità Antonio Saitta ha tracciato un primo bilancio dell’attuazione della legge contro la ludopatia approvata dalla Regione la scorsa primavera, con l’obiettivo di contrastare il gioco d’azzardo patologico e la proliferazione delle sale gioco nelle vicinanze di luoghi sensibili come scuole e ospedali.

“Molti Comuni hanno iniziato ad adottare misure per limitare il gioco d’azzardo grazie alla nuova legge regionale, che fornisce loro un riferimento legale in caso di ricorsi. E al contempo, le Asl stanno rafforzando il proprio lavoro di prevenzione e di cura sul territorio”.

Ad oggi la Regione Piemonte eroga 100 milioni di euro l’anno per la prevenzione, la diagnosi e la cura delle dipendenze ed è stata fra le prime ad organizzarsi per fronteggiare il fenomeno del gioco d’azzardo patologico. In ogni Asl piemontese c’è un’equipe dedicata alla prevenzione e alla presa in carico di persone con questo tipo di patologia: nel 2016 i Servizi delle dipendenze hanno curato quasi 1.400 pazienti.

La legge inoltre prevede la costituzione di un piano organico triennale con il compito di coordinare tutti gli interventi in materia, che utilizza uno stanziamento statale disposto con la Legge di stabilità 2016 del valore, per il Piemonte, di 3,7 milioni di euro. “Questi fondi sono però gestiti dal Ministero della Salute e sono stati effettivamente messi a disposizione con un decreto solo il 16 novembre scorso – aggiunge l’assessore -. Per questa ragione abbiamo atteso prima di strutturare il piano, ma ora siamo pronti a partire”. L’intenzione della Giunta regionale è di costruire un piano integrato unico che contempli tutte le azioni previste dalla legge e coinvolga Comuni, Prefetture, Questure, Agenzia dei Monopoli, Camere di Commercio, Confcommercio, enti di esercizio del trasporto pubblico locale e regionale. A breve ci sarà un incontro con tutti i soggetti interessati per elaborare una strategia comune partendo dalle rispettive competenze specifiche.