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Cultura

Ogni volta che mi baci muore un nazista, Catalano riparte riempiendo il Colosseo

Redazione Quotidiano Piemontese

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E’ iniziato ieri, con un meritato sold out al Teatro Colosseo, il nuovo tour del poeta torinese Guido Catalano con il quale porta in giro per l’Italia i versi della sua raccolta “Ogni volta che mi baci muore un nazista” uscita qualche giorno fa nelle librerie, edita da Rizzoli.

Guido Catalano è nato a Torino il 6 febbraio 1971, «Ogni volta che mi baci muore un nazista » è la sua settima raccolta di poesie. Nel 2016 ha esordito nella narrativa con il romanzo «D’amore si muore, ma io no» (Rizzoli)
Le 150 poesie inedite fanno da trampolino di lancio per il nuovo spettacolo dell’artista col sogno, mai abbandonato, di fare fare la rockstar. Il poeta, col suo modo inconfondibile di raccontare i sentimenti, riesce, anche questa volta, a trasformare un reading in un vero e proprio concerto di parole d’amore.I versi nuovi, i dialoghi tra innamorati felici e le “poesie di fine rapporto”, come le chiama Catalano, si mescolano ai sui grandi classici (Fernando, grazie Martina che mi, teniamoci stretti che c’è vento forte), il tutto condito con la sua anima rock, fanno del poeta torinese una vera rarità del panorama italiano: poesia, ospiti e musica: Federico Sirianni, Matteo Negrin e le bizzarre traduzioni di Google e Levante , che asseconda l’artista nella sua “Posta del colon”.

Si ride per due ore, ci si emoziona, ci si ritrova nelle poesie di Catalano, che i puristi definiscono cabarettista o, come racconta all’inizio dello spettacolo,“non poeta ma rapper di merda”. Definizioni che l’artista smonta, dimostrando che si può fare poesia divertendo e coinvolgendo un pubblico ampio e trasversale.Un poeta, senza dubbio, Guido Catalano, anzi un poeta professionista vivente che riesce a vivere di poesia.

Non perdetevi lo spettacolo, quando arriverà nella vostre città: sarà l’8 febbraio all’Alcatraz di Milano, il 9 allo Spaziomusica di Pavia e il 10 a La Claque di Genova.

Report di Nicoletta Lucheroni, foto di Paolo Pavan/QP.