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Delrio sull’autostrada Asti-Cuneo: dobbiamo completarla in tre anni e mezzo: la soluzione esterna è la più praticabile

Redazione Quotidiano Piemontese

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Il ministro deii Trasporti Graziano Delrio ha fatto il punto a Cuneo sul futuro della Asti – Cuneo in un incontro con i rappresentanti locali di istituzioni e imprese. “Non facciopromesse. Delle tre ipotesi in campo, abbiamo già detto che la soluzione esterna è la più praticabile”. Si trappa del progetto che prevede un tratto esterno per collegare Cherasco con la tangenziale di Alba con un accordo con la società concessionaria da portare a termine entro giugno e poi tre anni e mezzo di cantieri per poter ultimare gli ultimi nove chilometri dell’autostrada più tribolata del Piemonte entro il terzo trimestre del 2021.

Le principali associazioni rappresentanti le forze produttive della Granda: Confindustria, Confcommercio, Confartigianato, Coldiretti, Confagricoltura, Confcooperative, CNA, Astra – Associazione Trasportatori, Unioncamere Piemonte e Cciaa, sono stufe di aspettare : “È da tre anni che aspettiamo una decisione sul tracciato e sulla scelta tra una nuova gara d’appalto oppure una proroga delle concessioni. Noi non entriamo nel merito, va bene qualsiasi soluzione il ministro intenda portare avanti, ma occorre prendere finalmente una decisione! Per il tracciato la soluzione del percorso esterno sembra essere quella scelta e se è così, il territorio sarà compatto nel sostenerla”.

Confindustria Cuneo, Confcommercio Cuneo, Confartigianato Cuneo, Coldiretti Cuneo, Confagricoltura Cuneo, Confcoooperative Cuneo, CNA Cuneo, Astra Cuneo – Associazione Trasportatori, Unioncamere Piemonte e Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Cuneo hanno scritto a Delrio una lettera aperta:

Da decenni soffriamo di una gravissima carenza infrastrutturale, che penalizza gravemente tutte le attività economiche.
Siamo una Provincia dove la popolazione è abituata a non lamentarsi e a sopperire con il lavoro alle carenze della politica e della pubblica amministrazione, ma che ora ha perso la pazienza.

Il nostro territorio, come Lei sa, è circondato dalle montagne, i collegamenti stradali sono imprescindibili per lo sviluppo economico e l’export rimane l’unica speranza di rilancio dell’economia rispetto ad un mercato interno sempre più asfittico.
Per uscire dall’isolamento, attendiamo da oltre vent’anni un’autostrada che ci colleghi ad Asti, nel frattempo le nostre attività produttive lamentano ripercussioni fortemente negative, di carattere economico e sociale, causate dal mancato completamento della autostrada A33 e, in particolare, del lotto II.6, tratto cruciale che interessa il territorio di Castagnito-Alba e di Cherasco-alba.
Purtroppo, nonostante le lettere al Ministero, le prese di posizione forti sulla stampa nazionale e locale, gli incontri istituzionali e tecnici, nulla si è mosso.
Ora questa Provincia di pazienza non ne ha più e vuole delle risposte chiare e dei tempi certi.
Signor Ministro, è da tre anni che aspettiamo una decisione sul tracciato e sulla scelta tra una nuova gara d’appalto oppure una proroga delle concessioni. Noi non entriamo nel merito va bene qualsiasi soluzione lei intenda portare avanti ma occorre prendere finalmente una decisione!
Il Ministero può chiedere a Bruxelles un accorpamento delle concessioni della Asti-Cuneo con la Torino-Piacenza e la Satap con un prolungamento della concessione di 5 anni, oppure in alternativa procedere ad una nuova gara d’appalto, noi in qualsiasi caso, appoggeremo qualsiasi decisione, purchè venga completata l’infrastruttura.
Per il tracciato la soluzione dell’impalcato esterno sembra essere quella che Lei predilige e se è così, il territorio sarà compatto nel sostenerla.
Purchè, ripetiamo, una decisione venga presa e una soluzione venga individuata in tempi veloci e certi.
I costi che le attività produttive si sobbarcano per l’inefficienza pubblica in termini di tempo perso, di ore di guida, di inquinamento dell’aria, di morti sulla strada, è diventato insopportabile ed è ora a tutti gli effetti un costo sociale che non ci possiamo più permettere.

Non è giusto che tutta una Provincia soffra a causa della politica che non sa o non vuole prendere una posizione e nell’attesa la nostra economia ristagna e la gente continua a morire sulle strade!
Questa mancanza di chiarezza, unita all’immobilismo governativo, lede i nostri diritti di cittadini che contribuiscono in modo importante agli incassi dello Stato.
Le chiediamo pertanto, signor Ministro, con forza, che finalmente venga presa una decisione sul completamento di quella che è la nuova Salerno-Reggio Calabria, con la differenza che quella infrastruttura almeno è percorribile, mentre i nostri cittadini, che vivono e lavorano in una Provincia tra le più produttive ed operose del Paese, sono costretti, da vent’anni, ad una viabilità alternativa pericolosa, costosa ed altamente inquinante.

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