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Lavoro

Tim, Triboli in comune: 36 trasferimenti a Roma ma non vogliamo abbandonare Torino

Redazione Quotidiano Piemontese

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I lavoratori della sede torinese di Tim hanno partecipato in mattinata in Municipio all’audizione del responsabile del personale per l’area nord-ovest dell’azienda, Tribioli, accompagnato dal responsabile delle relazioni sindacali, Perrone.

All’audizione di fronte alla commissione lavoro, presieduta da Andrea Russi, ha partecipato anche l’assessore Alberto Sacco.

All’attenzione dei Consiglieri l’ipotesi di trasferimento di 106 lavoratori a Roma, numero oggi ufficialmente ridimensionato da Tribioli a 36 persone.

Sollecitato dalle domande dei consiglieri Napoli, Lavolta, Mensio e Montalbano, Tribioli ha confermato l’importanza per Tim del polo torinese anche per il futuro. “Ci sarà anche un potenziale aumento con movimenti di personale da Milano a Torino (forse una quindicina di persone) su funzioni fiscali e amministrative e si valuteranno tutte le possibilità occupazionali per coloro che non accetteranno il trasferimento a Roma. Noi non vogliamo licenziare nessuno”.
La riorganizzazione avviata in Tim dall’amministratore delegato Flavio Cattaneo, comporterà una “più razionale distribuzione delle risorse umane avviando un piano di accentramento di alcune strutture di staff oggi parcellizzate sul territorio e impegnate in compiti affini”. Questo comporterebbe, secondo Tribioli, il loro accorpamento nella sede di Roma.
“A sostegno sono previsti interventi economici. Vedremo quale sarà il livello di volontarietà, anche se – ha ammesso – a Torino non abbiamo riscontrato un particolare appeal per l’operazione”.

Tribioli ha esordito fornendo un quadro di insieme: dal 2011, ha detto, c è stata una forte contrazione della domanda sul mercato delle telecomunicazioni: da 30 miliardi nel 2010 a 22 nel 2015 in una situazione di forte concorrenza. Ricavi e margini per l’azienda sono scesi del 41% nello stesso periodo. “Oggi Tim si confronta con concorrenti più snelli e flessibili e con minori organici perché hanno scelto la via delle esternalizzazioni. L’alternativa scelta da Tim – ha sottolineato – è stata invece il contratto di solidarietà per due anni che scadrà nel prossimo dicembre”.

Tim ha preso impegni a sostenere l’occupazione ha detto il manager, annunciando che i piani strategici del 2016/17 e 2017/18 comporteranno investimenti per 11 miliardi di cui 5 per lo sviluppo di reti ultraveloci.
Il piano di tagli dell’AD, di 1.6 miliardi, secondo Tribioli non tocca i costi del lavoro, sottolineando che i risparmi derivanti dal contratto di solidarietà ammontano a soli 8,8 milioni di euro.

I piani saranno illustrati il prossimo 10 marzo in un incontro con le segreterie nazionali dei sindacati del comparto.

Il presidente Russi ha ribadito la sua preoccupazione per l’incertezza che permane sulla sorte dei lavoratori in lista di trasferimento e ha annunciato l’intenzione di riconvocare nei prossimi mesi i vertici aziendali per un ulteriore aggiornamento.

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