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Ambiente

Brinate e grandinate, danni all’agricoltura nell’astigiano

Redazione Quotidiano Piemontese

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I tecnici di Coldiretti Asti stanno monitorando e valutando attentamente la situazione, dopo le brinate tardive che hanno interessato trasversalmente un po’ tutta la provincia.

Le temperature sotto zero e, soprattutto, il vento gelido del nord, hanno danneggiato molti vigneti, con maggiori danni nei fondo valle e nei confronti degli impianti di recente messa a dimora. Purtroppo questa notte l’aria gelida si è infilata fra le gole delle valli raggiungendo anche quote più alte. “E’ stata come una doccia gelata – commenta Antonio Bagnulo, responsabile del servizio di assistenza tecnica di Coldiretti Asti – una tremenda tramontana, aria artica, che non ha dato tempo alle piante di difendersi”. Oltre alla vite, la brinata ha colpito anche i frutteti e gli ortaggi. “Per descrivere la portata del fenomeno – rimarca Bagnulo – possiamo rilevare come gli ortaggi danneggiati non siano stati solo quelli a pieno campo, ma in alcuni casi anche quelli sotto alle serre, laddove i tunnel non sono stati riscaldati o coperti con un telo aggiuntivo, il solo nylon non ha potuto nulla contro la brinata”.

Il fenomeno ha interessato un po’ tutto l’Astigiano, da nord a sud, fino nella valle Bormida: “Purtroppo – sottolinea Giorgio Bodrito, Segretario della Zona Coldiretti di Vesime e Valle Bormida – sono state due nottate tremende, con temperature sotto lo zero e correnti d’aria che si sono insinuate anche oltre i 300 metri di altitudine. Questa mattina molti vigneti erano bianchi per la brina e ora, verso mezzogiorno, appena il sole farà salire le temperature, si vedrà il collassamento delle piante che diventeranno marroni”.

La perdita del raccolto è sicuramente consistente e a questo occorrerà aggiungere un’ulteriore lavoro da parte dei viticoltori. “La stagione vegetativa era ormai in fase di forte sviluppo – sottolinea Pier Paolo Anziano, responsabile del servizio di assistenza tecnica vitivinicola di Coldiretti Asti – e quindi gran parte del raccolto, dove si sono verificate le brinate, andrà perduto. Il suggerimento è di ripassare in tutti i vigneti colpiti per eliminare la parte secca e cercare così di attivare il ricaccio della seconda gemma”.

Nel frattempo, i tecnici di Coldiretti sono anche impegnati nella conta dei danni provocati dalla grandinata di sabato scorso. Le principali zone colpite sono nei comuni di Castagnole delle Lanze, Coazzolo, San Martino Alfieri e Villafranca d’Asti. Anche in questo caso, i maggiori danni sono su vigneti e frutteti, con un danno minimo, non oltre il 20%, sui noccioleti.

“Dopo l’alluvione del novembre scorso – rileva il presidente di Coldiretti Asti, Roberto Cabiale – e queste brinate insolitamente molto tardive, nonché la grandinata di sabato molto anticipata, c’è da riflettere sui repentini capovolgersi del tempo e ci si interroga sui cambiamenti climatici in atto”. In Italia, purtroppo, sono ormai all’ordine del giorno ripetuti sfasamenti stagionali ed eventi estremi anche con il rapido passaggio dalla siccità all’alluvione, precipitazioni brevi e violente accompagnate anche da grandine e quindi pesanti effetti sull’agricoltura. Negli ultimi dieci anni il settore primario ha subito danni per 14 miliardi di euro a causa delle bizzarrie del tempo. A marzo in Italia la temperatura è stata di ben 2,5 gradi superiore alla media del periodo di riferimento, mentre le precipitazioni sono praticamente dimezzate (-54%) ma la pioggia, che è importante per dissetare i campi resi aridi dalla siccità, per essere utile, deve cadere in modo costante e leggero mentre i forti temporali, soprattutto se accompagnati da grandine, aggravano i danni.

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