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Lavoro

Fca, il 40 per cento dei lavoratori sceglie il bonus welfare

Redazione Quotidiano Piemontese

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Quaranta per cento. E’ la quota dei dipendenti italiani di Fca che ha scelto il bonus welfare con un tetto massimo di 700 o 800 euro, a seconda dell’inquadramento professionale. Dieci per cento in più rispetto  all’adesione media in altre aziende italiane, che si attesta intorno al 30 per cento dei dipendenti.

Su un totale di 66.500, sono circa 26.500 i lavoratori che si sono iscritti attraverso un sito internet dedicato, in cui è possibile vedere i beni e servizi di cui i lavoratori potranno usufruire con la propria famiglia: dall’assistenza sanitaria ai viaggi, dai buoni spesa agli abbonamenti in palestra. Significativa l’adesione degli operai, circa il 57% del totale.

Coloro che invece non hanno aderito all’iniziativa riceveranno un incentivo in contanti in busta paga, per un importo di circa 570 euro, al netto di tasse e trattenute.

Una bassa adesione, secondo la Fiom, che spiega che “balzano agli occhi alcuni differenze notevoli tra le diverse realtà, a partire dalla percentuale di adesione in Cnh (16%) e Fca (40%). Una cosa è certa: fino a qualche giorno fa le percentuali erano assai più basse e il recupero ha avuto del miracoloso, nonostante la ossessiva campagna di propaganda messa in campo, che ha superato in molti casi i limiti della decenza: alla faccia della “libera scelta”, con modalità che non abbiamo visto in nessun’altra azienda. La verità è che il sistema di welfare imposto da Fiat e Fca massimizza i risparmi aziendali (se i dati sono corretti, oltre 5 milioni di euro), con i 700 euro (800 per gli impiegati) tolti dalle buste paga dei lavoratori e trasformate in prestazioni. Su questo tema il consenso andava costruito con più informazione e meno propaganda, mentre in questo modo si è alimentata la diffidenza dei lavoratori e si è registrato un risultato scadente”.

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