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Cultura

Il tempo degli inganni, intervista con Michele Macagnino

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E’ da poco uscito per i tipi di Golem Edizioni il thriller Il tempo degli inganni di Michele Macagnino. Si tratta di un romanzo estremamente attuale con al centro i grandi appalti, la ‘ndrangheta, i centri sociali, i grandi giri di prostituzione.

Tutto comincia con l’invio di una testa mozzata via posta. Un avvertimento? Una minaccia? Sicuramente il via di un grosso intrigo da sciogliere, un intrigo che porterà alla scoperta di un giro enorme di soldi e di appalti.

Al centro la riqualificazione dei vecchi stabilimenti Mirafiori a Torino, un sogno atteso per la città, che però nel romanzo…
Trovate qui la recensione integrale del libro.

Michele Macagnino ha risposto alle nostre domande.

Il tuo nuovo lavoro è un intreccio molto complesso, che prende spunto dai tuoi lavori precedenti e crea un panorama che lega criminalità organizzata, grandi appalti, politica, centri sociali, prostituzione… insomma non è un romanzo di fantasia?

La storia è inventata, ma uno dei personaggi principali, Mick, contiene evidenti cenni autobiografici.

Al centro c’è Torino ed uno dei suoi quartieri più importanti: Mirafiori e la sua fabbrica. Il passato e il sogno di un futuro di riqualificazione che però qui avrebbe fondamenta decisamente marce. Cosa sogni per il futuro di Mirafiori?

Ammodernamento, integrazione, vitalità culturale. Auguro lo stesso a tutti i quartieri degradati, affinché possa giovarne tutta la città.

Domanda personale a cui puoi non rispondere. Quanto hai conosciuto del mondo che racconti? Del lato più oscuro della città?

Non rispondo, allora. (sorride, N.d.R)

Qual è il tuo rapporto con Torino, ieri e oggi?

Sono legato molto a Torino perché tutte le mie esperienze, da quelle più difficili e dolorose a quelle più divertenti e gioiose, sono state vissute qui. Nella prima parte della mia vita, Torino mi ha fatto conoscere la realtà più crudele, però poi mi ha offerto gli stimoli giusti ed i mezzi per rivoluzionarla. Mi ha forgiato in meglio, direi.

Chiudiamo con un giochino. Immaginando una trasposizione cinematografica del tuo romanzo, quali attori ti piacerebbe vedere nei ruoli dei tuoi protagonisti?

Al Pacino, Robert De Niro, Jack Nicholson, per esempio. E chissà che un giorno qualcuno di loro non interpreti per davvero uno dei miei personaggi…

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